Dopo la mancata approvazione del documento unitario sulla questione Mps da parte del consiglio comunale di Siena continuano gli scambi di accuse tra i gruppi di opposizione e di maggioranza.
Questi ultimi, in un comunicato unitario hanno accusato “i passerotti e passerottoni della sinistra fai da te” che “hanno finito per svolazzare a difesa- si legge nella nota-, pare, degli interessi politici di Roma capitale e del clima rarefatto delle tiepide segreterie di partito. Neanche in questa circostanza, così decisiva per Siena, se la sono sentita di uscire dalla tana del politicamente corretto, anche se probabilmente contrario ai veri interessi della città ”.
Il sindaco Luigi De Mossi, per la maggioranza, “ha conferito grande dignità al dibattito con una relazione di apertura bella, significativa e aperta al contributo per la Città di Città , con uno spessore culturale davvero elevato- continuano- La maggioranza si è fatta interprete del percorso che bisogna avviare se si intende davvero mantenere il Monte dei Paschi stretto al nostro territorio. Il nodo fondamentale passa per l’azione risarcitoria che la Fondazione deve attivare nei riguardi della Banca, una azione che se non viene esercitata trasforma in acqua fresca tutto il resto. Così la sinistra, tradizionalmente combattiva (almeno a parole) quando si tratta di difendere i lavoratori e i posti di lavoro è risultata balbuziente sul tema decisivo del risarcimento del danno in una caterva di parole su parole, per non urtare in realtà le suscettibilità dei manovratori politici”, proseguono.
L’azione legale della Fondazione per i gruppi di maggioranza:” è assolutamente necessaria per consentire alla Fondazione di dover essere chiamata, di partecipare alla trattativa, così come è avvenuto all’indomani della lettera di messa in mora. Poi si può convenire su tutto il resto, che le cose vadano a finir bene, che vi siano spazi politici e così via”.