Su Mps una parte del governo apre decisamente alla vendita delle quote del Mef, ma dalla maggioranza frena la Lega e invita alla calma anche il vice di Giorgetti Federico Freni
Giovedì scorso il ministro dell’Economia non aveva escluso la possibilità di nuove privatizzazioni delle partecipate dallo Stato. Ed è da lì che sono nuovamente cominciate a susseguirsi voci di possibili cessioni di pacchetti di Monte dei Paschi.
Dal Forum di Cernobbio sia il ministro degli Esteri, Antonio Tajani che quello del made in Italy Adolfo Urso auspicano una uscita dal capitale della banca dello Stato.
Tajani, in un’intervista a Bloomberg Tv, ha osservato come ci potrebbe essere un’accelerazione “rispetto ai tempi previsti”. Per l’Istituto di Rocca Salimbeni “si deve procedere alla privatizzazione” perché “lo Stato non deve fare il banchiere”, ha aggiunto il ministro che ha sottolineato poi come sia compito di Giancarlo Giorgetti “fare le proposte” anche se “prima si fa e meglio è”.
A Tajani fa eco Urso che ha segnalato come “sia giusto seguire la strada della privatizzazione ed ha aggiunto che “su tempi e modalità” della vendita deciderà il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti”. Sulla privatizzazione, ha proseguito il ministro, “mi trovo d’accordo con quello che Tajani ha detto sul fatto che si possa e si debba procedere”.
Dalla Lega però arriva lo stop alla proposta “Così come la privatizzazione dei porti, già opportunamente smentita dalla premier, anche la vendita della quota di Monte dei Paschi non è all’ordine del giorno. Il governo ha il dovere di approfondire i dossier e discuterne attentamente e riservatamente”, le parole del deputato e responsabile del dipartimento economia del partito, Alberto Bagnai.
Da Cernobbio poi è Federico Freni, sottosegretario al Mef, che cerca di mettere un freno alle intenzioni di una parte del Governo. “La fretta non è una buona consigliera, starei cauto, si tratta di società quotate, soggette a vigilanza comunitaria. Nel momento in cui il governo riterrà maturi i tempi per la cessione di Mps certamente comincerà a valutare il processo di cessione”.
Questa settimana, proprio sull’onda dei rumors di una privatizzazione, il titolo, è passato da 2,65 euro per azione di mercoledì 30 settembre, alla chiusura di ieri a 2,53 euro/azione dopo la smentita di Banco Bpm di essere interessato all’acquisto.
MC