Mps, via al nuovo piano industriale: 4mila esodi entro il 2022, riduzione costi, ali a Widiba. Obiettivo: dividendi nel 2025.

L’aumento di capitale sarà di 2,5 miliardi di euro e conta sulla disponibilità del Mef che è pronto a “supportare le iniziative sul capitale che la Banca assumerà per il rafforzamento patrimoniale nel quadro del piano strategico 2022-2026”.

Banca Monte dei Paschi svela i dettagli del suo nuovo piano industriale che è stato approvato ieri dal cda a Rocca Salimbeni. L’aumento di capitale sarà sottoposto al voto dell’assemblea degli azionisti a fine settembre. Il piano di uscite volontarie mediante l’utilizzo del Fondo di solidarietà coinvolgerà 4mila persone. Questo, spiega l’Istituto, permetterà un risparmio di 270 milioni di euro all’anno, a partire dal 2023, a fronte di costi di ristrutturazione di 800milioni. Si prevede inoltre una riallocazione di risorse nell’attività commerciale e nei servizi alla clientela

Tra le altre azioni chiave che il Gruppo intende mettere in atto nei prossimi anni ci sono anche: la fusione per incorporazione in Mps di alcune controllate; maggiore controllo dei costi amministrativi anche attraverso una rinegoziazione dei contratti in essere; un ridimensionamento delle filiali che saranno ridotte di 150 unità e arriveranno a essere 1218.

Tra le azioni implementate ci sono, tra l’altro: l’obiettivo del raggiungimento di wealth management attraverso la collaborazione con anima; il proseguimento del percorso di bancassurance con Axa; valorizzazione e investimenti pari a 30 milioni in Widiba.

Monte dei Paschi inoltre ha diffuso una serie di dati che danno un’idea del suo futuro. E vengono previsti: un utile ante imposte pari a 705 milioni di euro nel 2024 e di 909 milioni nel 2026; il ritorno al dividendo a partire dal risultato del 2025, sulla base di un pay-out ratio del 30%.

Per la presidente Patrizia Grieco “si apre un nuovo capitolo per la Banca, che ritornerà su una traiettoria di sviluppo e riconquisterà un solido livello di capitale, mantenendo la propria autentica identità e raccogliendo gli insegnamenti della sua lunga storia”. Il nuovo Piano, aggiunge, “si fonda su un modello di sviluppo sostenibile per accompagnare la crescita delle diverse realtà locali nei territori in cui operiamo. Ringrazio le strutture della Banca che non hanno mai fatto mancare il loro prezioso supporto anche nei momenti di maggiore complessità”.

Il piano industriale permetterà all’Istituto di ripartire dalle sue radici. Questo lo sostiene invece l’ad Luigi Lovaglio. “Lavoreremo al rilancio dell’attività per servire le famiglie e le Imprese attraverso un consolidato network territoriale e le competenze digitali di Widiba, una risorsa con un grande potenziale che ci posiziona tra i principali operatori per livello di innovazione e digitalizzazione nel sistema bancario del Paese. Con l’impegno delle colleghe e dei colleghi metteremo la Banca nelle condizioni migliori per esprimere quel valore che è rimasto per troppo tempo silente a causa delle legacy del passato-dice Lovaglio-. Di riflesso, potremo diventare più attraenti per gli investitori”.

Prosegue l’amministratore delegato: “La semplificazione dell’assetto societario del Gruppo è un primo importante tassello funzionale al raggiungimento degli obiettivi del Piano, per snellire e velocizzare i processi con un’organizzazione più semplice e agile e una condivisione all’interno della Banca di tutte le competenze che metteremo al servizio della clientela, a cui saremo sempre più vicini”.