Ventisei sindaci della provincia in rivolta contro il comune capoluogo. L’argomento è quello della Fondazione Musei Senesi e del no che l’assessore al turismo del municipio di Siena ha detto, proprio nelle nostre pagine (link qui ), in merito alla proposta, fatta dalla stessa Fondazione, su una una card per i cittadini delle terre di Siena. Tirelli, lo ricordiamo, aveva ribadito che nei progetti dell’amministrazione non rientrava la Fms perchè “ha dimostrato il suo fallimento in tutti questi anni” e che “non possono pensare di rientrare dalla finestra dopo che sono stati buttati fuori dalla porta”
“Riteniamo che almeno sui servizi il territorio dovrebbe lavorare compatto, tanto più in settori come la cultura e il turismo. Se è vero che i comuni del senese hanno bisogno del Capoluogo è altrettanto vero che Siena ha bisogno dei comuni della provincia”. Così comincia la nota dei sindaci che poi aggiungono “dire no alla Fondazione è come dire no ai comuni. E questa, per noi, è una scelta sbagliata di cui ciascuno si assume le proprie responsabilità”.
Nel ribadire con forza la loro fiducia a Fondazione Musei Senesi, i primi cittadini hanno sottolineato che FMS “ha mantenuto un’operatività continua a supporto dei musei e ha, con competenza e passione, innescato un percorso di riqualificazione dell’immagine istituzionale e di rilancio strategico dell’Ente che sta dando i suoi frutti – affermano -.Basta ricordare, ad esempio, alcune delle iniziative portate avanti anche durante l’emergenza Covid-19: la challenge social “Al museo come a casa” rilanciata da tutti i portali specializzati; la raccolta fondi “Un biglietto per domani”, ancora in corso; l’appello al Mibact condiviso con gli altri sistemi toscani; la partecipazione di FMS in qualità di Consigliere nel Coordinamento toscano di ICOM, la massima autorità internazionale in tema di musei. Non dimentichiamo, poi, il grande lavoro a supporto dell’occupazione giovanile e della formazione: l’assegno di ricerca con l’Università di Siena sui temi dell’audience development; la partecipazione al percorso di Assessment “Human Capital Management” portato avanti dallo stesso Ateneo; l’attivazione del Servizio Civile Regionale per una ventina di volontari nei musei e i numerosi altri progetti che FMS ha in cantiere per i prossimi mesi”.
Ed ancora “I musei che afferiscono a FMS raccolgono circa 700mila visitatori all’anno e lavorano intensamente con le comunità locali – scrivono-. Sono musei di piccolo calibro ma che dimostrano sempre, anche grazie al sostegno di FMS, un impegno costante nella loro programmazione culturale; undici di questi sono, inoltre, debitamente accreditati di rilevanza regionale (mentre stupisce che lo sia il Complesso Museale Santa Maria della Scala, privo di un direttore che risponda ai requisiti della Carta delle Professioni Museali)”.
“Per questo continueranno a portare avanti il loro impegno come hanno fatto fino a oggi – così si conclude la nota- Resta l’amarezza di fronte al potenziale che il territorio potrebbe esprimere, anche attraverso FMS, nella collaborazione scontata e necessaria con la città capoluogo: una visione di complementarietà e sostegno reciproco che dovrebbe guidare la coscienza di ogni amministratore. Ma che, se non corrisposta, non impedirà certo ai nostri progetti museali, culturali e turistici, di proseguire con determinazione”.
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