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Museo del Palio, passo indietro del sindaco: “L’idea è impraticabile”

L’assenza di un progetto sostenibile nel costi, gli spazi ridotti di palazzo pubblico e l’oggettiva staticità di una struttura che collide con la dinamicità di una Festa viva: sono gli elementi che per il sindaco Nicoletta Fabio rendono improbabile, almeno nel suo mandato, la realizzazione del Museo del Palio.

Il primo cittadino lo ha espresso con chiarezza di fronte ai membri della commissione cultura evidenziando l'”impraticabilità” dell’idea iniziale, che ricevette il via libera con un atto di giunta del 2016. La mossa di Nicoletta Fabio ha ricevuto l’endorsement di qualcuno dei presenti. Gabriella Piccinni, commissario e consigliere del Pd, ha manifestato la propria condivisione su quanto detto dal sindaco

“Ho espresso un parere strettamente personale, specificando fin dall’inizio che non parlavo come consigliera, ma come Gabriella Piccinni – le sue parole a margine della riunione di stamani-. Ho sempre avuto una certa diffidenza verso l’idea di un museo del Palio, perché penso che museificare significhi in qualche modo sancire la fine di qualcosa. E io non vorrei mai che il Palio venisse percepito come qualcosa di concluso”.

“Se invece – continua – si pensa a forme di presentazione del Palio rivolte a chi visita la città, o a momenti di approfondimento culturale, allora ritengo che si potrebbe mettere a sistema i musei delle contrade. Questi spazi hanno già una ricchezza e una vitalità propria che andrebbero valorizzate ulteriormente. Tuttavia, ribadisco che si tratta di un’opinione del tutto personale, legata a una mia visione tradizionale del Palio, che continuo a portare con me”.

La seduta di stamani è stata anche occasione per fissare un orizzonte degli eventi su quelle che sono le prospettive per il 2025 dei musei comunali.

Per i Magazzini del Sale l’idea di fondo è quella di ospitare a inizio anno un’esposizione sul patrimonio locale, una che si leghi al mondo del Palio in estate ed un’ultima sugli artisti senesi di inizio ‘900 nell’ultima coda del prossimo anno. Il Santa Maria della Scala, oltre al grande progetto sul Vecchietta dovrebbe ospitare le opere di Hashimoto. Spazio ai giovani artisti infine alla Galleria Olmastroni, con bandi ad hoc.

Marco Crimi

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