Riceviamo e pubblichiamo
“Nel leggere l’intervista (link) rilasciata dall’Architetto Edoardo Milesi a Gianmaria Padovani sul progetto Ocra vorremmo complimentarci per la qualità dell’iniziativa e per la capacità di creare un ampio dibattito su temi complessi, come quelli dell’interdisciplinarietà e dell’abitare.
Restiamo invece un po’ sorpresi nel leggere il termine “sangimignanizzazione” definito come “quel fenomeno per cui i borghi in pochi anni si riempiono di locali mangia-e-bevi e in cui la massa dei visitatori snatura il luogo.” Restiamo soprattutto perplessi viste le voci autorevoli dalle quali il termine arriva. Per quanto le etichette raramente possano esprimere la complessità di un contesto e di un fenomeno così ampio e articolato come il turismo, vorremmo invitarvi, con spirito di analisi, a non semplificare i termini della questione.
Per quanto in questo tempo, legato alla pandemia, sia un po’ anacronistico parlare di turismo di massa sul quale tutto il mondo si sta interrogando, prevedendo diversi costumi e consumi del viaggiare, tuttavia vorremmo riportare l’attenzione su un fenomeno appunto complesso come quello del turismo nell’era globalizzata, per come lo conoscevamo fino a prima del Covid19.
San Gimignano e Pienza non sono rimaste inerti di fronte alla complessità del tema, che hanno provato a gestire con regolamenti e programmazioni mirate, pur dovendo agire in un quadro normativo europeo e nazionale che impone tanti vincoli e con bilanci pubblici da far quadrare.
Da anni a San Gimignano è stato adottato un regolamento comunale che interdice l’apertura di nuove attività di somministrazione nelle tre piazze centrali del suo centro storico, proprio per evitare il fenomeno diffuso, almeno fino al pre-covid, del proliferare dei luoghi di somministrazione. Altro regolamento che va nella direzione della tutela è quello per l’arredo urbano, concertato con la SABAP, che ha portato a valorizzare il patrimonio senza che la visuale dei monumenti fosse oscurata o alterata dalla presenza di insegne ed esposizione delle merci. Questo regolamento è il frutto di un percorso complesso fatto dalla nostra comunità di San Gimignano con la SABAP, che ora lo porta ad esempio come buona pratica e che ha in programma di estenderlo ad altri territori. Oltre a questi sono altri i regolamenti e le azioni che stiamo intraprendendo per tutelare la qualità di vita della nostra comunità nel centro storico, attraverso la creazione di spazi e attività.
Anche nella programmazione il fine delle Amministrazioni è quello di proteggere e trovare spazi per la Comunità. Sono state organizzate, anche in collaborazione con Opera Civita, iniziative inclusive che abbiamo il tenore che si conviene a città patrimonio mondiale per l’UNESCO.
La città di Pienza, da anni, ha incentivato uno stretto legame fra le realtà museali e gli istituti scolastici di riferimento territoriale nonché organizzato iniziative culturali indirizzate ai residenti, con particolare riferimento alle fasce più giovani.
Come tutti gli “investimenti” culturali anche quello brevemente descritto non offrirà risultati immediati ma costituisce un importante presupposto capace di andare ben oltre l’offerta del patrimonio artistico, monumentale ed enogastronomico, mirando a cogliere la condivisione di un sentimento culturale comune tra chi vive in un centro storico importante ed il visitatore.
Le nostre parole hanno il solo fine di far emergere aspetti della programmazione, magari non evidenti, che devono essere conosciuti visitando le nostre città.
Nell’augurarvi un buon proseguimento per il vostro workshop vi invitiamo a parlare certamente dei nostri territori, ma di farlo con un approccio attento e consapevole, non utilizzando etichette e semplificazioni che non ci sembrano opportune visto il tenore del vostro progetto. Ci auguriamo che questa nostra breve nota possa incentivare un dialogo costruttivo e una riflessione attenta su tematiche così complesse.
Manolo Garosi – Sindaco di Pienza ; Andrea Marrucci – Sindaco di San Gimignano”