Buona l’idea ma si poteva far meglio. E’ questo il giudizio, in sintesi, sul portale http://artbonus.comune.siena.it/ presentato oggi a Palazzo Sansedoni, ideato e progettato dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena per promuovere l’iniziativa Art Bonus per il Comune di Siena. Il sito web in questione è il luogo virtuale dove reperire le informazioni per partecipare, con donazioni, al sostegno di iniziative culturali, quali il restauro di beni artistici o il sostegno a istituzioni musicali. L’Art Bonus, fortemente voluto dal ministro dei dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini, intende agevolare, con sgravi fiscali, il mecenatismo di cittadini e aziende. La norma riconosce un credito d’imposta pari al 65% di quanto donato nell’anno 2015 e al 50% per il 2016 per interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici.
Il Comune di Siena ha individuato tredici siti od opere che necessitano di interventi: tre beni culturali pubblici (La Resurrezione di Cristo e L’Aquila Imperiale affreschi del Sodoma e l’altare marmoreo di Pietro del Mannella) e dieci luoghi (Piazza del Campo, Torre del Mangia, Cappella di Piazza del Campo, Museo Civico, Piazza Duomo, e Piazza San Giovanni, Prato di Sant’Agostino, Piazza Provenzano, Valle di Follonica, Via Banchi di Sopra-Via Montanini).
Il sito di Art Bonus del Comune di Siena è stato realizzato grazie alle professionalità messe a disposizione dalla Fondazione Monte dei Paschi, come ha sottolineato il presidente di FMPS Marcello Clarich: “D’ora in poi metteremo a disposizione di enti pubblici e no-profit, più che i soldi, le nostre risorse professionali interne”. Dopo l’introduzione di Clarich è intervenuto il sindaco di Siena Bruno Valentini, il quale ha indicato nelle Contrade dei soggetti perfetti per raccogliere le donazioni favorite dall’Art Bonus.
L’ingegnere Alessandro Francini ha poi spiegato la genesi tecnica del sito, che è nato prendendo spunto da quello del Governo sull’Art Bonus. Il progetto è stato sviluppato a costo zero, perché è stato costruito con una tecnologia Open source (un software il cui codice sorgente è pubblico). Proprio dalle parte tecnica vengono fuori i nei del portale, visto che risulta essere solo in italiano e che non prevede modalità per fare le donazioni online, ad esempio con carte di credito o PayPal. Al momento l’unica modalità per finanziare la conservazione di questi beni pubblici risulta essere quello del bonifico.Speriamo che con il tempo si possano correggere queste mancanze, perché potrebbe così ampliarsi il pubblico dei potenziali benefattori.
Emilio Mariotti