Siena

Nasce la Fondazione Santa Maria della Scala, approvato lo statuto

Dopo dieci anni, da Ceccuzzi fino a De Mossi, il progetto della Fondazione Santa Maria della Scala è arrivato al traguardo. Il consiglio comunale ha discusso ed approvato lo statuto dell’ente. Qualche giorno fa lo stesso statuto era stato illustrato in commissione affari generali.

“E’un risultato storico per la città: ci siamo dotati di uno strumento per far crescere una struttura che dialoga con il mondo. In questo anno e mezzo metteremo apposto la macchina. Dal 2023 entreremo a pieno regime. Spero ci siano tanti sostenitori ed anche dall’esterno della città auspico un interesse”, così Luigi De Mossi esordisce mentre parla della Fondazione aggiungendo che “il senso è questo: dare personalità giuridica al Complesso, non trascurando la sua peculiarità. Un ente di personalità giuridica sarà uno strumento necessario e più funzionale per dare corso a una struttura con una vita propria in senso culturale”

Durante la discussione il gruppo Per Siena ha presentato un ordine del giorno per chiedere “una proposta di documento programmatico contenente le indicazioni di mandato e le linee attuative per il presidente e i consiglieri di competenza comunale” che dovrà essere rispettato per tutto il mandato fino al 31 dicembre 2023. L’emendamento è stato accolto dall’aula. Accolto anche l’emendamento, all’odg di Per Siena, presentato dal consigliere Bianchini, della Lega. “A presentare da parte del cda un piano industriale che tiene conto della valorizzazione e restauro del patrimonio e ogni altra esperienza, oltre al rapporto tra soci sostenitori e socio fondatore da illustrare in una seduta del consiglio”, così recita l’atto presentato da Bianchini

Il documento approvato

Il documento che regola la vita della nuova Fondazione è composto da 19 pagine e 27articoli. All’articolo 1 viene definita la struttura della Fondazione Santa Maria della Scala: un ente del terzo settore che ha come unico socio il comune di Siena(il socio fondatore ndr.) anche se, come viene specificato, “possono aderire alla Fondazione anche altri soggetti, pubblici e privati (soci sostenitori ndr.)”, così recita lo statuto. Gli organi della Fondazione sono: il Cda; l’assemblea generale; presidente e vice-presidente; direttore; il comitato tecnico scientifico; l’organismo di controllo.

L’Assemblea generale è l’organo rappresentativo di tutti i partecipanti alla Fondazione ed ha il compito di deliberare gli atti essenziali della vita dell’ente. Tra i compiti dell’assemblea ci sono anche quelli di determinare ed approvare i contenuti del Codice etico della Fondazione, approvare eventuali modifiche statutarie e nominare e revocare i componenti di Cda, organo di controllo e Cts (gli ultimi due per giusta causa).

Il cda può essere composto da un numero che va da 5 a 9 membri, ha una durata di cinque anni e non è rieleggibile per più di una volta. Al comune di Siena spetta la nomina del presidente e dei consiglieri di maggioranza, i consiglieri di minoranza vengono nominati dall’Assemblea (il Comune non ha diritto di voto ndr), il vice-presidente è scelto con un accordo tra il socio fondatore e i soci sostenitori. Il cda “provvede all’amministrazione ordinaria e straordinaria ed alla gestione della Fondazione”, si legge nello Statuto,  e attua le linee guida e gli obiettivi di programma indicati dall’Assemblea.

Il primo cda sarà composto da 5 membri, la loro nomina e quella del presidente sarà fatta dal Comune. “Non appena il Cda avrà ammesso almeno due sostenitori, deve essere convocata l’assemblea per la nomina dei componenti di minoranza” dello stesso cda e del comitato scientifico. Il testo del documento prosegue: “in via transitoria verrà nominato nelle forme indicate sopra un consiglio di amministrazione e un Collegio Sindacale” fino al 31 dicembre 2023. Questo dovrà “stabilire e concordare la convenzione con il comune di Siena per la gestione dei beni mobili e immobili del Santa Maria della Scala” e “redigere il Codice Etico” ed infine “raccogliere contributi, incentivi europei, statali, nazionali, regionali e privati”.

Il Cts invece è composto da un numero che va da 4 a 10 membri, anche qui al Comune di Siena spetta la nomina della maggioranza dei membri, la minoranza è scelta dall’Assemblea. I membri del Comitato restano in carica per un quadriennio ed il loro incarico è comunque rinnovabile

La Fondazione avrà anche la figura di un direttore, scelto dal Cda “mediante procedure di selezione ad evidenza pubblica”, che ha un incarico che dura per 3 anni ed “è responsabile del buon andamento amministrativo, contabile e finanziario della Fondazione e cura l’attuazione delle deliberazioni” del cda. Ad affiancare il direttore ci sarà la figura del conservatore “per ottimizzare la catalogazione, la conservazione, la manutenzione e la valorizzazione delle opere museali”. Il conservatore dura tre anni e viene scelto dal direttore stesso. Compito del conservatore è di proporre al cda “interventi di conservazione e restauro delle opere artistiche e culturali, l’acquisto di nuove opere o il deposito temporaneo delle stesse, nonché le iniziative che contribuiscono alla promozione e alla migliore conoscenza del patrimonio culturale ed artistico affidato alla Fondazione”.

Le reazioni dell’aula

Positivo il commento della maggioranza. “Il Santa Maria della Scala è diventato un contenitore, se ne parlava da anni – così Massimo Castellani, consigliere di Forza Italia -. Adesso ci sarà una struttura che può essere volano di sviluppo anche in relazione al bilancio dell’attività culturale di Siena. E ‘un ente che mancava alla comunità e che permetterà di organizzare iniziative future che sennò non sarebbe stato possibile fare”. Soddisfazione espressa anche da una parte della minoranza.

“Devo dire che il Complesso prende una configurazione da struttura internazionale”, dice Pierluigi Piccini, Per Siena, mentre commenta la struttura della Fondazione. “Questo è uno statuto nuovo che recepisce le indicazioni europee fatto proprio negli ultimi mesi dall’Italia. E ‘una sperimentazione. Vorrei che l’amministrazione intenda questa come una sfida vera. “Ancora Piccini: “La vera responsabilità arrivaora e dovremo essere responsabili verso la responsabilità che abbiamo”, continua. Più duri i distinguo da parte del Pd, che ha manifestato la loro contrarietà durante la dichiarazione di voto. “Stiamo andando verso la perdita del Santa Maria come museo di rilevanza regionale e questo escluderebbe la possibilità di avere quei fondi pubblici che servono per le fasi di restauro e di recupero dei locali e la realizzazione nuovi spazi  espositivi”, afferma Bruno Valentini che aggiunge: “ad oggi c’è nebbia sui finanziatori esterni e la Fondazione di terzo settore non aiuterà in questo lavoro Il lavoro sarebbe dovuto essere diverso”. Sempre dal Pd arriva il parere di Alessandro Masi: ““Ancora oggi, però, mentre procedono i progetti di recupero, non si riesce ancora ad uscire dall’emergenza, e si continua a concepire il SMS come un contenitore dove tutto è possibile, una vetrina per mostre ed iniziative che contrastino nell’immediato le debolezze causate dai tanti ritardi, un campo dove si confrontano varie soluzioni di gestione. Non si riesce ancora a dare il giusto peso al valore anticiclico che l’operazione Santa Maria potrebbe davvero rappresentare. Così, con la previsione del Santa Maria come fondazione di partecipazione si fa un passo in avanti, nel solco tracciato anche dalle precedenti amministrazioni, ma non basta”.

Non ha partecipato al voto il presidente del consiglio Marco Falorni: “Non è una scelta politica ma di coerenza personale. In venti anni il sottoscritto c’era e ha visto dei passati del Santa Maria della Scala una Fondazione di partecipazione. Questa idea l’ho sempre contrastata e non cambio idea. Mi interessa specificare che il mio comportamento non è di politica ma di coerenza personale”, ribadisce. Il primo cittadino Luigi De Mossi, nella sua risposta all’opposizione, ha  fatto riferimento al bilancio di Sei Toscana che registra una perdita di 8milioni di euro: “Quello lo voterete?”, chiede ai consiglieri della minoranza

MC

 

 

 

marco crimi

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