Si chiama La Martinella, la nuova associazione nata in città. Fondata da alcuni cittadini (circa una cinquantina gli attivisti), il gruppo si muove sotto i valori del “civismo progressista”, con il solo obiettivo di “operare per favorire la rinascita della città”. La Martinella, non a caso, prendendo il nome dallo storico periodico di ispirazione socialista, con sede a Colle Val d’Elsa, fondato nel 1884.
“Ed è proprio sotto questo nome che i suoi membri intendono operare come gruppo di aggregazione per dare un indirizzo diverso a questa città in futuro”, spiega Lorenzo Sampieri, uno dei fondatori. Le elezioni sono ancora lontane, ma non troppo. E in un clima, quello tra le mura senesi, di una città che freme dalla voglia di rinnovarsi, molti già cercano di posizionarsi o, quanto meno, far conoscere le proprie idee e proposte. Abbiamo intervistato Lorenzo Sampieri, per avere un quadro più chiaro degli obiettivi e delle premesse dell’associazione:
Chi sono gli attivisti dell’associazione?
“La Martinella è pronta ad accogliere chiunque abbia a cuore questa città. Possono far parte dell’associazione anche i partiti, o persone che ne fanno o ne hanno fatto parte (come me, ad esempio). Purchè ci si muova nell’ottica di creare un percorso che sia al di fuori di quello politico e che si tratti solo di un concetto civico”.
Manca più di un anno alle prossime elezioni, ma c’è qualcuno che ha già iniziato a muoversi. La Martinella potrebbe costituire una futura lista civica?
“Chissà. Il nostro scopo adesso però, è quello di identificarci come un possibile oggetto di aggregazione, ma non come un soggetto partitico”.
La Martinella quindi come blog e come associazione…
“Vogliamo distinguerci dal blog. La Martinella, il senese lo sa bene, è evocativo della campanina durante il palio. Ma è stata anche una testata storica, riconducibile al partito socialista. Ecco le ragioni del civismo che portiamo avanti”.
Cosa ne pensate del sondaggio promosso pochi giorni fa da Società Aperta? La vostra indagine ha in qualche modo un legame con il sondaggio stesso?
“L’indagine a cui la nostra associazione fa riferimento è legata in qualche modo al sondaggio. Quello che percepiamo è una rabbia verso come è stata gestita la città e i suoi enti. Magari ne uscirà anche una lista civica che possa aggregare anche altre realtà per lavorare a un progetto, insieme. Vogliamo farci conoscere, anche attraverso iniziative pubbliche. Siamo aperti e disponibili a parlare con tutti”.
Michela Piccini
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