Era stato condannato a otto anni in primo grado con il rito abbreviato per aver condotto manovre estorsive, aggravate dal metodo mafioso, per recuperare un credito usuraio nei confronti di un imprenditore senese operante nel tessile. Adesso l’imprenditore 56enne, ritenuto vicino alla cosca “Bellocco” di Rosarno, è stato raggiunto da un provvedimento della sezione Misure di prevenzione del tribunale di Reggio Calabria, che applica la sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza e la confisca di beni per un valore di 200 mila euro. Il provvedimento è stato eseguito dalla Guardia di Finanza reggina e da quella di Firenze, insieme al personale del servizio centrale di investigazione sulla criminalità, e alla direzione distrettuale antimafia della procura di Reggio Calabria diretta dal procuratore Giuseppe Lombardo. La figura criminale del soggetto era emersa nell’ambito di alcune operazioni condotte da gruppi d’investigazione della Guardia di Finanza di Reggio Calabria e di Firenze. Tra questa appunto c’è “Buenaventura”, che ha svelato gli atteggiamenti estorsivi e l’usura, aggravati dal metodo mafioso, posti verso l’imprenditore senese, al quale venivano applicati tassi di interesse che arrivavano fino a oltre il 66% su base annua.
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