Domenica 21 maggio cade il cinquantesimo anniversario della morte di Carlo Emilio Gadda, scomparso a Roma, nel 1973, all’età di 80 anni.
La figura del romanziere lombardo, considerato dalla critica e dagli studiosi, insieme a Manzoni e a Verga, il creatore di uno dei tre “modelli” della letteratura italiana, di cui tutti gli altri autori sarebbero in qualche modo emuli, è in questo momento in luce anche sullo scenario culturale toscano.
Gadda rappresenta infatti un forte anello di congiunzione tra il pittore senese Dario Neri (1895-1958) ed il celebre poeta e letterato fiorentino Mario Luzi (1914-2005), ovvero gli artisti le cui opere danno vita alla mostra “Il paesaggio stato d’animo” in corso a Pienza, presso il Conservatorio San Carlo Borromeo.
Gadda fu amico di Neri, lo raccontò il grande storico dell’arte Enzo Carli, che di Neri e Gadda ricevette una visita in ospedale, dove era ricoverato per un intervento chirurgico; nel 1946 l’autore di “Quer pasticciaccio brutto de Via Merulana” dedicò ai paesaggi dipinti da Neri (gli stessi ora in mostra a Pienza) pagine definite dalla critica “vertiginose”, attribuendogli il titolo di “pittore della campagna senese”. E Gadda frequentò anche la tenuta della famiglia Neri a Campriano, nel territorio di Murlo, dove Dario amava vivere e dipingere.
Ma, in epoca successiva, Gadda intrattenne intensi rapporti anche con Mario Luzi, altro protagonista assoluto, con le sue poesie e i suoi scritti sul paesaggio, della mostra pientina. Lo rivela, tra l’altro, un documento finora inedito, custodito dal Centro studi Mario Luzi “La barca” di Pienza e reso pubblico proprio in occasione del cinquantesimo anniversario della morte del romanziere.
Nel 1957 Luzi e Gadda parteciparono al Premio letterario Marzocco che arrise al poeta fiorentino, ex-equo con Umberto Saba; Luzi, che con Gadda condivideva la collaborazione ai programmi culturali della Rai, espresse il proprio rammarico per la mancata vittoria dell’amico-collega, definito “grandissimo”, con “Quer pasticciaccio…”. E allora Gadda gli scrisse un’appassionata lettera in cui, descrivendo le proprie incertezze sulla partecipazione al premio, lo ringraziava per il messaggio, per l’amicizia, per la gentilezza, e gli dava appuntamento per un successivo incontro a Firenze. E appunto tale affettuosa missiva è quella resa nota in questi giorni dal centro studi di Pienza.
Se dunque, come è accertato, Dario Neri e Mario Luzi non si sono mai incontrati ma hanno entrambi soggiornato a Pienza, ricevendo ispirazione dal paesaggio della Val d’Orcia e specchiando in esso il proprio stati d’animo, le testimonianze e le ricerche individuano in Gadda la preziosa “cerniera” tra i due artisti.
La mostra “Dario Neri – Mario Luzi. Il paesaggio stato d’animo”, a cura di Leonardo Scelfo, allestita presso il Conservatorio San Carlo Borromeo, Via S.Carlo 6, Pienza, rimarrà aperta fino al 5 novembre. E’ visitabile dal venerdì al lunedì, con orario 10.00 – 13.00, 15.00 – 18.00, ad ingresso libero