Nel Comune di Monteroni spese sobrie e all’insegna dell’austerità”

“In seguito ad alcuni episodi registrati a livello nazionale e che hanno gettato
discredito sulla politica, credo necessario fare un distinguo ed evidenziare
come, a livello locale, la politica e i suoi costi si caratterizzino per uno
stile sobrio e all’insegna dell ‘’austerità”.
Con queste parole inizia l’intervento del Sindaco di Monteroni d’Arbia, Jacopo
Armini, in merito ai costi della politica in seguito ai recenti episodi
registrati a livello nazionale.
“Scorrendo il bilancio del nostro Comune degli ultimi 10 anni non si troveranno
rimborsi relativi né a pranzi né a cene e neppure per pernottamenti degli
amministratori. – prosegue Armini – L’unica voce è quella riferita al rimborso
delle spese sostenute per i chilometri effettuati con l’auto propria,
esclusivamente per missioni istituzionali. Tali rimborsi ammontano a circa 3.000
euro all’anno per le missioni di tutti gli amministratori, mentre l’’altra voce
che in queste settimane ha di nuovo riacceso l’indignazione contro i politici,
ovvero le spese di rappresentanza, ammontano, nel nostro caso, a circa 800 euro
all’anno che vengono spese per l’acquisto di fiori e corone per le solennità
civili e militari. Così come non corrispondono alla definizione di “casta” le
indennità di carica, ovvero il compenso che il Sindaco e la Giunta percepiscono
mensilmente, per 12 mesi all’anno. Si tratta di importi che dal 2000 ad oggi
sono rimasti invariati anche rispetto agli adeguamenti all’inflazione e che
corrispondono a 1.950 euro netti per il Sindaco e a circa 400 euro netti per un
Assessore che svolge la carica continuando anche la sua attività lavorativa”.
“Di basso impatto – prosegue Armini – sono anche le spese che l’amministrazione
affronta per i rappresentanti politici che siedono in Consiglio Comunale. Ogni
Consigliere, infatti, ha un gettone di presenza pari a 18,08 euro lordi a
seduta, mentre le commissioni consiliari non sono retribuite in nessun modo,
così come non sono retribuite le presenze del Sindaco e degli Assessori alle
assemblee consiliari. Quindi i consiglieri comunali anno un costo complessivo
annuo per la collettività di circa 2.500 euro”.
“Credo sinceramente che si tratti di un costo davvero basso – conclude Armini –
soprattutto se si considera l’importanza che il Consiglio ha per la vita
democratica del paese. L’attività di Consigliere, infatti, si qualifica, quasi,
come attività di volontariato in cui la persona si mette a disposizione della
collettività sacrificando anche il suo tempo libero senza percepire nessuna
indennità e dovendo assumere decisioni di rilievo penale e civile per le quali
la Corte dei Conti può chiamare a rispondere personalmente. Questo dimostra, con
trasparenza e chiarezza, che si può gestire bene la cosa pubblica e fare buona
politica, unico vero antidoto all’antipolitica dilagante”.