Nel segno di Achille Sclavo: Siena e Lesegno unite per ricordare ed omaggiare il grande scienziato

Lesegno, città natale di Achille Sclavo, omaggia il grande scienziato donando un’opera a Siena, la città che lo ha accolto come un figlio adottivo.

Il quadro raffigura il borgo cuneense ed è stato donato al sindaco Nicoletta Fabio da una delegazione composta dal primo cittadino Emanuele Rizzo, assessori, consiglieri e membri dell’associazione ‘Lesegno vive’.

“L’incontro – spiega una nota- è stato un modo per stabilire un primo contatto, che entrambi i sindaci si sono augurati possa originare una migliore conoscenza di un personaggio, caro a entrambi i comuni.  Della delegazione faceva parte anche il Dino Boetti, studioso della storia di Lesegno, che con le sue ricerche ha molto contribuito a ricostruire la biografia del giovane Achille”.

Il gruppo poi ha visitato luoghi di Siena a cui si lega la storia di Sclavo: in primis l’ateneo di cui il medico fu rettore per tre mandati. Ad accoglierli è stata ricevuta dal pro-rettore, Donata Medaglini; poi il complesso del Santa Maria della Scala, “sede secolare del grande ospedale che Sclavo validamente difese – alla fine degli anni ’20 del secolo scorso – da un tentativo di pesante ridimensionamento. Lo ricordò lui stesso in occasione dell’inaugurazione dell’anno Accademico 1929 con queste parole che equivalgono a una dichiarazione di amore per la nostra – e sua – Siena: “Poiché virilmente ricordai a me stesso di essere il rappresentante dell’Università di Siena: cioè di quella città che più di ogni altra sa concepire la vita come necessaria estrinsecazione delle più profonde facoltà dell’animo umano”.”, ricorda il comunicato.

La missione della delegazione, ricevuta dal presidente dell’Associazione Anziani Sclavo, Palei, è poi terminata davanti al monumento che lo ricorda di fronte alla villetta dell’Ebreo, che ospitò le prime attività dell’istituto sieroterapico da lui fondato nel 1904.