L’Accademia Chigiana di Siena, domani, lunedì 5 luglio, ore 21:15, inaugura il ‘Chigiana International Festival & Summer Academy 2021’, giunto ormai alla sua settima edizione. Una simile stagione, ha richiesto uno sforzo enorme: a presentare i prossimi mesi è proprio Nicola Sani, direttore artistico della Fondazione Accademia Musicale Chigiana.
Direttore Sani, cosa aspettarsi dalla stagione estiva che si presenta?
“Già il payoff del Festival dice tutto: ‘Diverso’. Sarà un Chigiana International Festival & Summer Academy 2021 dedicato alla musica nella sua funzione di fattore aggregante. La musica che unisce i popoli, le nazioni e le culture, una musica che appiana le differenze. La stagione sarà aperta domani, nel magnifico scenario della chiesa di Sant’Agostino a Siena. A tal proposito mi sento in dovere di ringraziare il comune di Siena, per il grande lavoro che abbiamo svolto in sinergia, in particolar modo nella persona di Luigi De Mossi”.
Domani sarà il turno di ‘Diversi emisferi’.
“Si, il concerto di apertura, dal titolo ‘Diversi emisferi’, vede protagonista Daniele Rustioni, tra i più importanti direttori d’orchestra della sua generazione sia nel repertorio operistico sia in quello sinfonico, e, che come Accademia Chigiana siamo fieri di poter dire che è stato un nostro allievo”.
Quali sono le emozioni nel tornare a suonare la musica in presenza dopo tutto questo tempo?
“Ovviamente è una bellissima sensazione, però non possiamo neanche negare che l’anno scorso per noi è stata ricco di soddisfazioni: una stagione di 19 concerti tenuti interamente on-line dai risultati straordinari. Non è un caso che la critica ci abbia apparentato alle stagioni organizzate dal Teatro Alla Scala di Milano o a La Fenice di Venezia. Inoltre, il nostro successo è andato ben oltre gli apprezzamenti della sola critica, la nostra esecuzione dell’Inno d’Italia è stata scelta dalla Farnesina per fare gli auguri a tutto il mondo nel giorno della festa della Repubblica. Persino il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ci ha scritto una lettera bellissima e partecipe”.
Un periodo di pandemia che per voi è stato meno complicato che per altri settori. Ma Siena, dopo il covid, è ancora la città della musica?
“Assolutamente sì, anzi, se possibile lo è ancora di più. Noi, così come Siena Jazz e l’Istituto Franci, ci siamo adoperati in tutti i modi per non fermare la nostra attività e così è stato. Per quanto ci riguarda la pandemia ci ha fornito degli strumenti che prima non avevamo sviluppato perché non avevamo mai dovuto farlo. Per darvi un dato, quest’anno abbiamo il record assoluto nel numero di iscrizioni nei corsi di alta formazione e anche nello stesso numero di corsi. Iscrizioni che peraltro non si sono ancora chiuse. Si può dire che la Siena della musica è più viva che mai”.
Una stagione che ormai è davvero ai nastri di partenza, ma quali saranno gli appuntamenti più importanti?
“Su una stagione così ampia, con oltre 60 concerti, è davvero difficile sceglierne solo alcuni. Sicuramente uno dei pilastri della nostra stagione sarà il grande concerto del 16 luglio da Piazza del Campo. Grazie al comune di Siena abbiamo potuto mettere in piedi qualcosa che spero resterà a lungo nella memoria: un palcoscenico unico, per mandare un segnale di ripresa e di ritorno alla vita per tutti. Il concerto sarà anche trasmesso in diretta su Radio3 e sarà di nuovo trasmesso in televisione su Rai1 il 27 luglio. E ancora, ci sarà spazio per la grande opera lirica di Rossini, il 6 e 7 agosto al teatro dei Rinnovati. Infine, a chiudere la stagione sarà il concerto del 1 settembre che vedrà ospiti i musicisti del Mozarteum di Salisburgo e che porterà i più grandi interpreti solisti della musica barocca. Insomma sarà una stagione straordinaria, che spero potrà attrarre quante più persone possibile”.
Emanuele Giorgi
(Fotografia di Hugues Roussel)
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