Chi lo dice che i ragazzi vivono solo di movida? Lo dice chi ragiona da vecchio. La grande generazione dei millennials ha molto da dare ma soprattutto molto da dire, spesso molto da insegnare. La semplicità, il linguaggio diretto, l’assenza di sovrastrutture, gli ideali forse ancora più forti dei nostri ma tesi alla realizzazione di scopi ben diversi. I millennials vantano sì la bellezza e la potenza della gioventù e certo che amano la movida e le notti lunghe ma hanno una diversa capacità di vedere il mondo. Per loro al primo posto si colloca l’ambiente per esempio, quello che la generazione prima di noi (ma anche noi) contribuiamo invece a distruggere. Sono ragazzi che hanno cuore, cervello e una sensibilità che li renderà capaci di cambiarle, le sorti del mondo. Ecco perché vogliamo dedicare a tutti i nostri lettori una nuova rubrica che è interamente realizzata dai ragazzi nati nel nuovo millennio. Sviluppata, immagini e testi, attraverso le sensazioni che loro vivono e che esprimono. E’ il loro punto di vista sul mondo, riflessioni scritte in un viaggio immaginario che si apre su orizzonti vastissimi anche se guarda solo alla città. L’utilizzo di tutti i sensi sarà alla base di questo percorso entro il quale Nicolò Ricci e Duccio – chissà se personaggi veri o inventati, a voi scoprirlo – ci guideranno per farci capire il loro modo di vedere il mondo. Due i protagonisti della storia che iniziano il cammino, molti di più forse quelli che si aggiungeranno lungo la strada. A voi riconoscere chi si nasconde dietro a questi nomi, a questi testi, a queste foto. Ma, ciò che più conta, mettetevi comodi e godetevi quello che per noi, ascoltandoli, è stato un grande insegnamento.
Katiuscia Vaselli
Il mio sabato sera finisce prima questa settimana, mi congedo in fretta dai miei amici ancora intenti a godersi la bella serata in Piazza in cui francamente non mi stavo divertendo più di tanto. In fondo chi l’ha detto che a vent’anni non ci si può annoiare mai? Ritorno a casa con le labbra increspate di una leggera malinconia mentre Siena riempie ogni mio passo. Non esiste compagna più comprensiva di lei in questi momenti, man mano che mi allontano dalle affollate vie del centro diventa sempre più assonnata e silenziosa come lo sono io. La città mi saluta da lontano nella notte col suo caldo bagliore artificiale, con la smisurata dolcezza di un bacio della buonanotte.
Duccio
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