“No amò, non fumo” è stata questa la frase che ha fatto scattare l’ira di un ragazzo. Il fatto è avvenuto nel centro storico di Cortona: Francesco, 22 enne di Sinalunga che, alla richiesta di una sigaretta da parte di un ragazzo, ha risposto con una frase ritenuta da quest’ultimo da ‘frocio’. In particolare è stata la parola ‘amò’ a far scattare la rabbia del ragazzo. Francesco, dopo aver esplicitamente dichiarato il suo orientamento omosessuale si è visto ricoperto da una valanga di insulti omofobi e violenti, che lo hanno particolarmente turbato.
“Questa è una delle tante microaggressioni che ogni persona LGBTI+ subisce quasi quotidianamente, creando così quella condizione di minority stress, e che dimostra quanto ci sia la necessità di una legge a tutela dell’omo-bi-transfobia che, oltre a punire, istituzionalizzi anche formazione ed educazione al rispetto delle differenze proprio per prevenire qualsiasi forma di violenza e discriminazione basate sull’identità personale – ha detto -.
Con questa segnalazione vogliamo esprimere in primis solidarietà a Francesco e condannare un comportamento certamente dettato da ignoranza e da quella cultura machista che è ancora molto presente nella nostra società.
Chiediamo inoltre nuovamente all’Amministrazione Comunale del Comune di Cortona di riprendere il percorso di adesione alla Rete RE.A.DY, la rete anitidiscriminazione delle amministrazioni pubbliche, per dare un segnale forte contro questo genere di episodi“.
Un gesto orrendo che avrebbe potuto avere un epilogo diverso e tragico: se quella frase fosse stata rivolta ad una persona fragile, lo avrebbe potuto indurre anche compiere gesti inconsulti. Un brutto episodio che non è più tollerabile in un tempo in cui la dignità dell’uomo e la libertà di pensiero dovrebbero essere le fondamenta della nostra esistenza.
Niccolò Bacarelli