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Nobile di Montepulciano e “toscani che hanno rotto”: Marsilio e Salvini nella bufera. “Dal ministro parole sguaiate”

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“Meno male che il Montepulciano d’Abruzzo Doc esporta più del Vino Nobile di Montepulciano Docg, visto che la produzione della Doc abruzzese supera i 100 milioni di bottiglie, contro i 7 milioni del vino Nobile di Montepulciano”.

Toni ironici da parte del Consorzio poliziano che commenta il siparietto tra il governatore Marco Marsilio e il vicepremier Matteo Salvini (link qui all’articolo). Una presa di posizione, quella di Marsilio, che a Montepulciano viene ritenuta “completamente inappropriata e inopportuna” visto che i due Consorzi, si spiega, “hanno avviato un dialogo che nel 2012 ha portato a un accordo sottoscritto dal ministero delle Politiche agricole”. Un’intesa che però “non ha mai trovato troppa responsività nella pratica dei fatti e l’episodio di ieri ne è l’ennesima conferma”.

Poi il capitolo su Salvini: “sarà eventualmente la politica a prendere atto di questa infelice affermazione”, si legge. Ma l’esternazione viene considerata “grave e offensiva nei confronti dei cittadini toscani e delle migliaia di aziende vitivinicole della regione che rappresentano l’Italia nel mondo e che grazie al loro impegno attirano nello Stivale milioni di visitatori all’anno contribuendo a rafforzare un comparto, quello del turismo, che rappresenta una importante voce nell’assetto economico nazionale”.

Intanto non si placa la polemica politica: “Mi sembra che i cittadini possano farsi un’opinione da soli della negatività, della inopportunità e della mancanza di senso istituzionale di chi sotto questo aspetto verso i toscani fa quelle che poi, per rimediare, chiama battute”, attacca Giani. “Quando in modo così netto ci si esprime in forma così sguaiata verso i toscani, è qualcosa che lascia una ferita dentro e l’amaro in bocca”.

“Il ministro Salvini deve avere rispetto verso una regione i cui vini sono al vertice mondiale. Gli consiglio di lasciar perdere l’enologia, su cui pare non abbia grande competenza, e di occuparsi piuttosto delle cose che lo riguardano, come le risorse per le infrastrutture e la regolarità dei trasporti, su cui ha davvero tanto da lavorare”. così la vicepresidente e assessore all’agricoltura Stefania Saccardi.

“Salvini ce l’ha con i toscani perché non ci capisce. Non capisce una terra che rifiuta i suoi slogan contro l’immigrazione e contro tutto ciò che lui reputa ‘diverso’. I suoi messaggi sono lontani anni luce dalla cultura civica, democratica e solidale della nostra regione”. A dirlo è l’assessora regionale Serena Spinelli.

“Dice Salvini che i toscani hanno rotto – scrive su X Matteo Renzi-. Può darsi, per carità. Sono i soliti pensieri raffinati e profondi di un uomo che cantava “Senti che puzza scappano anche i cani stanno arrivando i napoletani” e poi è andato a chiedere i voti in Campania. Ma ammettiamo pure che i toscani abbiano rotto non si capisce cosa. Cosa ha rotto invece il Ministro delle Infrastrutture? A parte il pantografo dico”.