Prosegue la polemica dopo le nomine relative al Microcredito di Solidarietà, società nata nel 2006 per “per venire incontro alle richieste di sostegno finanziario provenienti da alcune fasce di soggetti “deboli”, che trovano difficoltà ad accedere ai canali ordinari del credito bancario” e alla cui guida è stato designato Vittorio Stelo. Sulla questione ha tuonato l’ex sindaco e attuale consigliere comunale di “Per Siena” Pierluigi Piccini (leggi qui). Torna sull’argomento anche Mauro Borghi, presidente della Consulta del Volontariato che si è astenuta sul nome di Stelo al momento della votazione in assemblea, così come hanno fatto Provincia e Curia, altri soggetti soci del Microcredito insieme a Monte dei paschi e Comune di Siena. “E’ mancata la concertazione fra tutti i soggetti – dice Borghi -, la decisione non è stata condivisa con nessuno. Un metodo che non era mai stato utilizzato fin qui, tenuto conto dell’importanza del mondo del volontariato e degli altri soci. Ho scritto anche una lettera dura, polemizzando sul metodo che è stato utilizzato questa volta, per questo ci siamo astenuti in assemblea. Niente da dire sulla persona. Saremo attenti e critici sull’attività del Microcredito di solidarietà, ben consapevoli che è uno strumento che serve di supporto a chi ha bisogno, che va incontro alle persone e che quella deve essere l’unica finalità”.
Anche l’ex sindaco di Siena Bruno Valentini è tornato sull’argomento. “Faccio una semplice domanda -. scrive -. Niente da dire sul fatto che l’amministratore delegato di Banca Mps Marco Morelli ed il sindaco di Siena De Mossi concordano fra loro una proposta per il Microcredito di Solidarietà senza condividerla con il mondo del volontariato, la Chiesa e gli altri Comuni?”