Massimo Castellani, consigliere di Forza Italia, ha appena rassegnato le dimissioni da presidente e da componente della commissione “Cultura e scuola”.
Il motivo? Le nomine del consiglio d’amministrazione del Siena Jazz scelte con l’ultimo decreto sindacale ed il nuovo statuo che, a suo dire, non sono stati vagliati dal consiglio e dalla commissione stessa. Per Castellani i nuovi consiglieri dell’Istituzione infatti non presentano i curricula amministrativi, musicali e tecnici necessari.
“Avrei scelto altre proposte”, ha detto Castellani in consiglio comunale. Inoltre Castellani ha confermato che lo statuto dell’Ente non sarebbe stato siglato da Regione Toscana, uno dei quattro firmatari insieme a Comune, Provincia e Associazione jazzistica senese. La decisione “è mia e autonoma. Naturalmente ho informato gli organi di partito”, fa sapere Castellani. “La critica è sicuramente nel metodo, sul come vengono messe a terra le decisioni che riguardano la comunità . Ed è anche una critica di merito sulla gestione della vicenda Siena Jazz. Io però terrei più la barra sul metodo che sul merito”.
“Il consiglio comunale non è stato coinvolto”. “Il problema essenziale che si è verificato, non solo in occasione degli argomenti della mia commissione ma anche su altri temi trattati dalla giunta e dal sindaco, è quello del coinvolgimento del consiglio comunale. L’aula deve essere ascoltata e in particolare su ciò che riguarda il Siena Jazz che è una delle istituzioni principali della nostra città ”, ha affermato alla stampa Castellani. “Lo statuto è stato redatto senza sentire il consiglio. E ritengo che si sarebbe dovuto fare un percorso come quello della Fondazione Santa Maria della Scala”.
“Nomine su profili senza necessarie caratteristiche”. Le nomine “sono state fatte su profili di persone che ritengo non abbiano le caratteristiche necessarie per svolgere questo ruolo”, ripete il consigliere.