Come a tutti è noto, lasciare delle borse incustodite nelle auto parcheggiate, non costituisce una procedura particolarmente astuta, ne sanno qualcosa due ragazze di poco più di vent’anni che avevano partecipato ad un veglione di Carnevale, ad Acquapendente circa venti giorni fa. Gli studenti di due istituti scolastici superiori della cittadina laziale, secondo tradizione, avevano organizzato una festa in un idoneo capannone della zona industriale. Alla festa potevano partecipare naturalmente anche dei “fuori quota” per età, come le due ragazze in questione, che erano giunte a bordo dell’auto di una di loro. Dal momento che non vi era un servizio guardaroba se non amatoriale, o forse perché non avevano molto denaro a seguito, non essendosi organizzate per tempo e non volendo avere l’impiccio delle borse durante le danze, le ragazze avevano deciso di lasciarle nell’abitacolo della loro autovettura. A pensarci prima, avrebbero potuto infilarle nel bagagliaio ma, quando si ha ancora molta fiducia nel prossimo non ci si pensa. I ladri non sanno cosa vi sia in una borsa esposta all’interno di una macchina. Probabilmente in futuro saranno molto più prudenti. Prima del termine della serata danzante, le ragazze lasciavano la festa e raggiunto il parcheggio, si accorgevano che qualcuno aveva forzato uno sportello del loro mezzo e aveva asportato le loro borse. Danaro in saccoccia ne avevano poco, com’è normale per delle fanciulle come loro, ma perdere i documenti rappresenta un vero disastro per le seccature che ne conseguono. Arrabbiate come non mai, le due ragazze osservavano una Opel con targa bulgara, parcheggiata poco distante e due giovani che si attardavano a bere birra, in prossimità di essa. Annotavano la targa e, poche ore dopo, andavano a denunciare la loro disavventura alla Stazione Carabinieri di quella stessa cittadina, facendo chiaro riferimento ai loro sospetti su quei due personaggi incontrati nella notte. Il numero di targa avrebbe facilitato l’identificazione dei due stranieri, orientando subito le ricerche in maniera precisa. Risulterà infatti che, proprio quei due signori descritti dalle giovani, alle ore 3.25 di quel mattino, avevano utilizzato la carta Poste pay di una delle ragazze, originaria di Asciano, per prelevare denaro presso l’Ufficio Postale di Abbadia San Salvatore. Erano stati a lungo ripresi dal sistema di video sorveglianza, perché avevano effettuato numerosi e sfortunati tentativi di prelievo, scalando dalle cifre più alte sino a quelle più basse, perché la ragazza aveva solo quaranta euro in conto, ed erano riusciti a portargliene via soltanto venti. I due autori del furto sono rumeni, sono immigrati in Italia solo da pochi mesi, e sono stati facilmente individuati perché in questo breve periodo hanno avuto modo di farsi conoscere dai Carabinieri di Lazio e Toscana, per comportamenti non esattamente edificanti. Il lavoro di indagine svolto in sinergia dalle due Stazioni Carabinieri ha condotto ieri a due distinte denunce, una per furto sul territorio laziale e quella toscana, relativa all’utilizzo di una carta di credito rubata, che è stata inoltrata dall’Arma di Abbadia alla Procura della Repubblica senese. In attesa delle determinazioni della Magistratura, i due personaggi continuano ad essere monitorati con attenzione.