Motociclette che sfrecciano a grandissima velocità quasi come proiettili, creando un pericolo ai passanti e agli abitanti della zona. E’ questo lo scenario che è stato visto e vissuto ieri in Valdelsa, lungo la strada provinciale 47, al quale abbiamo potuto assistere transitando in zona. Centinaia di centauri hanno trascorso la giornata di ieri “dilettandosi” con i propri mezzi nelle strade attorno a San Gimignano. Ma l’alta velocità tenuta da alcuni di loro ha creato apprensione e preoccupazione nei cittadini, tanto che qualcuno ha avvertito le forze dell’ordine.
Sul posto, attorno alle ore 14, è arrivato un reparto del Corpo forestale di Arezzo, specializzato in interventi di questo tipo e che, ci dicono, più volte si è mosso in operazioni simili in varie zone della Toscana e anche in altre regioni. E in appena due ore trascorse sul posto il bilancio è stato veramente clamoroso: un centauro non si è fermato all’alt imposto dalle forze dell’ordine, facendo scattare un inseguimento condotto a folle velocità. Il motociclista è stato fermato un paio di chilometri oltre e immediatamente denunciato. Altri tre centauri invece, alla vista degli uomini della Forestale, hanno effettuato rapidamente una inversione a u in mezzo alla strada: anche loro sono stati inseguiti e denunciati. Nell’arco di centoventi minuti sono stati fermati addirittura un centinaio di motociclisti in quella che possiamo tranquillamente definire una maxi-operazione: gli uomini della Forestale avevano addirittura predisposto delle telecamere per controllare al meglio il tracciato. Dieci mezzi hanno subito un fermo amministrativo perché le targhe erano state inclinate in modo tale da essere non riconoscibili per gli autovelox; altre dieci carte di circolazione sono state ritirate per modifiche effettuate sui mezzi. Si registrano infine dieci contestazioni per scarichi non regolamentari (perché senza silenziatori) o non omologati, specchietti anch’essi non omologati o per il mancato rispetto del limite di velocità. Avvicinando un uomo della Forestale che stava effettuando questa operazione, chiamata “Defence life”, abbiamo avuto questo commento: “Meglio un figlio senza patente che una patente senza figlio”. Una frase giustissima.