Al reparto di Oncologia dell’Ospedale di Nottola, nella Valdichiana Senese si è scelto di far decidere direttamente gli utenti. Parlano poco i numeri, soprattutto in un ambiente che fa dell’umanizzazione delle cure un punto d’eccellenza: così i luoghi diventano brillanti e preziosi.
Attraverso un questionario, che è stato sottoposto a tanti dei pazienti che nell’arco dell’anno frequentano sia il day hospital che gli ambulatori oncologici del reparto, si è chiesto di esprimere la propria opinione sui nomi con cui “ribattezzare” le stanze. Tra le proposte di supereroi dei fumetti, di fiori e di pittori famosi la scelta è ricaduta sulle pietre preziose. Diamanti, zaffiri, perle e rubini rappresenteranno i sentimenti e gli stati d’animo dell’amicizia, della salute, dell’equilibrio e del coraggio.
Nei prossimi giorni saranno quindi affisse le insegne, realizzate e donate dall’Atletica Sinalunga, una delle tante associazioni che, come Io sempre donna e San Bartolomeo di Caselle onlus partecipano alla vita del reparto. Associazioni che tra l’altro nascono da storie intense di persone che nell’Oncologia di Nottola hanno affrontato il cancro, o ancora lo fanno.
Questo del naming (dall’inglese, appunto, dare il nome) è solo uno dei processi d’umanizzazione che è stato immaginato dall’equipe di reparto e dalla responsabile dell’Oncologia, Tiziana Baglioni. Rendere i luoghi d’assistenza e le pratiche medico assistenziali quanto più vicine al paziente consente infatti al reparto di spogliarsi di quella naturale dimensione ospedaliera, acquisendone una più accogliente e familiare necessaria al trattamento di patologie che mettono a dura prova chi le subisce.
In accordo con la Direzione dell’Azienda USL Toscana sud est, per completare l’offerta e per evitare spostamenti e attese ai pazienti presi in carico, è attivo l’ambulatorio di cardioncologia dedicato che, almeno due volte al mese, esegue visite di controllo e d’approfondimento.
Nella complessa attività di cura e d’assistenza, poi, il personale del reparto svolge anche politiche di educazione sanitaria improntate alla prevenzione e alla corretta posologia della terapia farmacologica, formando cioè i pazienti ed i loro cari al corretto utilizzo dei medicinali, insegnando a porre attenzione alle reazioni avverse che potrebbero verificarsi data la patologia.
Grazie all’integrazione tra l’Azienda sud est e le energie positive del terzo settore della zona, le attività del reparto possono vantare un servizio di volontariato psiconcologico curato da Elena Colzi e un laboratorio di estetica sociale in ambito oncologico realizzato insieme a Stefania Florini. Il primo aiuta i pazienti ad affrontare la vulnerabilità ed il disagio psicologico durante il trattamento oncologico, il secondo invece è utile ad abbassare lo stress emotivo, sostenendo le persone affette da tumore a prendersi cura della propria bellezza.
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