
Arriva una novità per i vini a denominazione, cioè i vini DOCG (a denominazione controllata e garantita) e DOC (a denominazione controllata): il tricolore della bandiera italiana verrà riportato sui contrassegni di Stato, emessi dall’ dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.
I contrassegni sono le fascette riportate sul collo della bottiglia, indice che il vino è riconosciuto come “vino di qualità”. La novità è stata annunciata in occasione della giornata dedicata al Made in Italy, lo scorso 15 aprile.
Le nuove fascette sono progettate per proteggere in maniera più efficace i vini italiani dalla contraffazione con tecniche di sicurezza simili a quelle presenti nelle banconote e con un codice QR, grazie al quale il consumatore o comunque l’acquirente potrà accedere ai dati di tracciabilità e anticontraffazione del prodotto. L’identificazione avviene attraverso una piattaforma gratuita e sicura, sviluppata e gestita dall’Istituto Poligrafico, nella quale sono presenti tutte le informazioni trasmesse da Organismi di Certificazione, Consorzi di Tutela o Aziende.
La scelta di riportare la bandiera italiana sui contrassegni di Stato è pensata con l’intento di collegare in maniera più efficace e riconoscibile l’idea dell’origine italiana al prodotto. Secondo il Ministro della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida “Insieme all’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato difendiamo e garantiamo la tracciabilità delle nostre eccellenze dalle sofisticazioni. Con le nuove fascette i cittadini stranieri avranno informazioni più accurate sull’origine del prodotto e con il tricolore, che è il nostro segno di riconoscimento principale, insieme al logo della Repubblica Italiana, saranno certi di comprare e consumare un prodotto realmente italiano”.
Mentre Francesco Soro, Amministratore delegato dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, ha commentato: “Su indicazione del Ministero della Sovranità alimentare e delle Foreste e in accordo con la filiera abbiamo messo sulle bottiglie la nostra fascetta con il simbolo dello Stato italiano e una bandiera tricolore. Il nuovo contrassegno di Stato per i vini DOCG e DOC è un potente strumento di anticontraffazione e garanzia di qualità certificata: tutelare il nostro Made in Italy significa valorizzarlo”.
Solo nel 2024, l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato ha emesso 2,1 miliardi di contrassegni, per un giro d’affari legato all’export che nel 2023 ha raggiunto quasi 8 miliardi di euro (fonte dati Nomisma). Il vino rappresenta il 13% delle esportazioni agroalimentari italiane e costituisce quindi il primo prodotto esportato. I principali mercati che assorbono il 50% del vino del Belpaese sono Stati Uniti, Germania e UK.
Tuttavia – come osserva Coldiretti- la fama del vino italiano (e dei prodotti agroalimentari) espone il sistema alle contraffazioni, che rappresentano un grave danno economico per i produttori, ma compromettono anche l’immagine del Made in Italy e la fiducia dei consumatori. I mercati più esposti alla contraffazione includono Cina, Russia, Vietnam, Thailandia e Stati Uniti.
Stefania Tacconi