Gli spostamenti tra regioni limitati ai soli residenti, i ristoranti chiusi a Natale e Santo Stefano. Sono queste, a quanto si apprende, alcune delle novità verso cui si starebbe orientando che il Governo per affrontare il periodo delle festività e che potrebbero essere contenuto nelle misure del nuovo Dpcm.
Il decreto potrebbe essere valido già dal 4 dicembre e detterà la linea da seguire durante le feste. L’atto su cui sta lavorando l’Esecutivo dovrebbe allentare la stretta di divieti ma sembra che comunque non ci sarà il “liberi tutti” – i dati del contagio da covid sono in calo, ma gli ospedali soffrono ancora la pressione-. Dovrebbe rimanere ancora l’impianto “a tre zone” stabilito dal Dpcm del 3 novembre(con la Toscana pronta a tornare nel prossimo weekend in zona arancione).
Starebbe tramontando l’ipotesi di un ritorno a scuola già da dicembre: nonostante le richieste del Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, il Governo pare propenso a far risuonare la campanella direttamente dopo la Befana, il 7 gennaio. Per gli spostamenti l’ipotesi, che dovrebbe essere valida anche nelle zone gialle, è che ci si possa muovere solo verso il luogo dove si ha la residenza o il domicilio e che siano vietati i movimenti tra regioni. A Roma si starebbe valutando anche la possibilità di un ricongiungimento con i genitori anziani.
Per le cene a casa non dovrebbero esserci un limite prestabilito ai commensali presenti in un’abitazione, ma appare chiaro che il Governo raccomanderà un numero massimo di persone a tavola – tra 6 e 8-. Il no alle maxi-tavolate in occasione dei cenoni è stato ribadito anche dal presidente dell’Iss Silvio Brusaferro che ha chiesto di “limitare al massimo” il numero di ospiti.
Ancora da sciogliere il nodo del coprifuoco: si parla di uno slittamento alle 23, anche se l’ipotesi maggiormente accreditata è che rimanga fissato alle 22. I negozi potrebbero rimanere aperti fino alle 21 in modo da scaglionare gli ingressi ed evitare assembramenti. Aperta anche la partita sulla messa di Natale. Il Ministro per gli affari regionali Francesco Boccia aveva detto qualche giorno fa che “Gesù bambino può nascere anche due ore prima”, ricordando che la Celebrazione si può tenere, ma deve comunque rispettare gli orari del coprifuoco. Le sue affermazioni hanno fatto discutere, anche se la Cei si è detta “pronta a collaborare con il Governo”.