Nuovo piano operativo, l’allarme dei geometri: “Così non si può lavorare”

“Questo regolamento riscrive leggi nazionali e regionali, c’è una confusione tale che non ci permette di lavorare. Rischiamo di non poter fare più nulla”. Si è da poco conclusa questa mattina la prima discussione in consiglio comunale sulle osservazioni al nuovo piano operativo del Comune di Siena – le fasi di votazione si terranno da domani, martedì 15 dicembre al Santa Maria della Scala – , ma dall’ordine dei geometri di Siena si è alzato un grido di protesta, a partire dal presidente Michele Bocci.

“Farraginoso e di difficile attuazione”, così i geometri-insieme agli ordini degli architetti e degli ingegneri- hanno definito il PO in una nota. “Nonostante le più che condivisibili premesse metodologiche e strategiche sulla diminuzione del consumo di suolo ed i conseguenti rigenerazione e riuso, passando dalla teoria alla pratica le prescrizioni radicali contenute nelle norme del piano in realtà non consentiranno di poter recuperare il patrimonio edilizio esistente”, aggiungono.

“Il piano che è stato fatto è improntato su un concetto di estrema conservazione. Faccio un esempio: in tutta il centro storico non si potrà più aprire una finestra, è vietato a prescindere – spiega Bocci, che abbiamo raggiunto telefonicamente-. Non si può nemmeno rifare o spostare i solai. La parte della normativa è farraginosa- ribadisce-: si richiamano leggi nazionali e regionali andando a modificarle in modo ancora più confuso. Anche qui faccio un esempio: c’è un articolo del PO che parla del contenimento delle acque per evitare le piene dei fiume- continua-, ma le regole regionali in merito sono molto chiare, semplici e ben attuabili e il nostro Piano ha tutte delle misure differenti con un’articolazione talmente complicata che noi non siamo in grado di rispettare le norme”.

Bocci ha poi parlato di premesse tradite da parte del Comune. “Al sindaco e all’assessorato all’Urbanistica avevamo chiesto di non fare qualcosa di ‘cervellotica’- continua-. Avevamo chiesto di fare un protocollo insieme con norme semplici. A noi non interessava il contenuto politico, volevamo solo regole chiare. Alla fine però il piano che è stato redatto e che ci è stato fatto vedere alla fine è l’esatto contrario ci ciò che avevamo chiesto”, accusa.

Intanto, come già detto, si è appena conclusa la prima seduta consiliare dove sono state discusse le osservazioni sul nuovo piano operativo – all’ordine del giorno anche la presentazione della variante al piano strutturale, i due progetti erano stati deliberati nello scorso consiglio del 18 maggio-. Al comune sono arrivate 87 osservazioni formulate da soggetti esterni all’Ente; 4 osservazioni formulate internamente (direzione urbanistica, direzione nuove opere (2), direzione turismo, comunicazione e commercio); 8 pervenute oltre i termini, di cui 2 oltre la data di certificazione del segretario generale Michele Pinzuti.

“La netta maggioranza delle osservazioni è stata presentata da soggetti privati: singoli cittadini o comproprietari di immobili localizzati nel territorio comunale, società e aziende private, professionisti che a volte rappresentano altri soggetti privati”, questo il commento dell’assessore all’urbanistica di Siena Francesco Michelotti. “La quasi totalità delle istanze scaturisce da esigenze ed interessi specifici e non da obiettivi di carattere generale e collettivo – aggiunge-. Le controdeduzioni, così come risultano dopo l’esame delle osservazioni e alla luce dei recenti disposti normativi sovraordinati, si propongono prima di tutto di rispondere ad alcune questioni che diventano fondamentali per una corretta e migliore gestione dell’attività urbanistica ed edilizia del territorio”.

L’esito delle osservazioni? “Quelle giudicate accoglibili o parzialmente accoglibili nel complesso sono il 50% (la metà) -prosegue-. Quelle giudicate non accoglibili sono il 45%. Di queste però alcune, considerate formalmente non accoglibili, lo sono solo perché il piano già permette quello che è stato richiesto nell’osservazione, e quindi sono formalmente non accoglibili, ma sostanzialmente accogliibili. Altre di quelle non accoglibili sono da ritenere soddisfatte tramite l’accoglimento totale o parziale delle altre.Il 6% circa sono state considerate non pertinenti”.

“La Giunta ha lavorato all’unisono per arrivare a questa soluzione complessa e articolata rappresentata dal piano operativo – questo il messaggio del sindaco di Siena Luigi De Mossi-. Un lavoro per il quale ringrazio l’assessore all’Urbanistica Francesco Michelotti, l’ing. Paolo Giuliani, gli architetti Rossana Papini e Sonia Violetti e gli uffici comunali interessati, gli architetti Roberto Vezzosi e Stefania Rizzotti. Il piano perativo ha espresso una filosofia da noi fortemente voluta per una risistemazione complessiva del territorio legata a un’idea di sviluppo della città e non a un suo sacrificio- continua-, e che si concretizza nel declinare l’attualità del periodo nel suo futuro senza incatenare quest’ultimo e cioè evitare chiusure e blocchi che provochino, nelle prossime amministrazioni difficoltà a superarli o eliminarli”.

Forte attenzione al settore dell’occupazione con tante possibilità e opportunità di lavoro in ambiti diversi dal bancario e dalle libere professioni come eravamo abituati fino ad ora, così da far diventare Siena una città dinamica e accogliente

Dubbi sono stati espressi dall’opposizione, a partire dal Pd. “Un piano confuso e privo di convinzione da parte della stessa Maggioranza, che ha già suscitato perplessità e delusione da parte degli ordini professionali degli architetti, dei geometri e degli ingegneri, oltre alle categorie economiche – si legge in una nota-. Siamo davanti più ad una variante urbanistica che ad un Piano, non ancora operativo, che ha lasciato in un angolo tanto il contributo attivo del consiglio comunale che quello della partecipazione attiva dei cittadini, delle loro organizzazioni e dei Comuni limitrofi. Oltretutto, lo ribadiamo, non c’è traccia delle indicazioni della partecipazione dei cittadini nella fase pre-adozione”.

M.C