L’azione ispettiva della Guardia di Finanza si è rivolta nei confronti di un’azienda operante nel campo del tessile che, dal 2015 al 2017, non ha adempiuto ad alcun obbligo di natura dichiarativa.
La posizione del contribuente infedele è emersa, nell’ambito di un’autonoma attività di servizio del Reparto operante, grazie all’efficace dispositivo di controllo economico del territorio approntato e dall’indispensabile analisi di rischio condotta dai militari con l’ausilio delle banche dati in uso al Corpo.
Grande acume investigativo è stato mostrato dai militari operanti che sono riusciti, con non poche difficoltà, a ricostruire il giro d’affari della ditta, sebbene dalle attività ispettive condotte nel corso del controllo fosse emersa la mancata tenuta e/o conservazione di parte dei registri contabili previsti dalla legge.
L’intervento ha permesso di determinare il volume d’affari realizzato dal soggetto che, per gli anni d’imposta controllati, è risultato ammontare complessivamente a 112mila euro di ricavi non dichiarati con oltre 22mila euro di IVA non versata all’erario. Gli importi sono stati prontamente segnalati, per il recupero a tassazione, all’Ufficio finanziario competente.
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