Olii, tempere, scaglie d’oro e sabbia e soprattutto il pennello e il talento del grande Aleardo Paolucci raccontano e reinterpretano il rapporto tra Papa Pio II Piccolomini e la città ideale per antonomasia, che grazie al Pontefice fu immaginata e costruita: Pienza.
Dopo la prima tappa al Santa Maria della Scala la mostra “Aleardo Paolucci. 1927-2013. Tra Pienza, Siena e Roma, sulle tracce di Pio II” arriva proprio a Pienza, dove sarà inaugurata il prossimo sabato 6 luglio alle 17 al Conservatorio San Carlo Borromeo
L’esposizione, a cura di Laura Bonelli, è arriva quindi nel luogo dove Paolucci e il Pontefice sono nati e si potrà vedere fino al 3 novembre. La terza e ultima tappa sarà a Roma a Palazzo Merulana, dal 23 gennaio al 2 marzo 2025.
L’intero progetto “ha preso le mosse nel 2023, per celebrare i dieci anni dalla morte di Paolucci, artista, instancabile promotore e animatore di iniziative per la “sua” Pienza, che conosceva alla perfezione e che amava profondamente, e si estenderà fino al 2027, con sviluppi anche internazionali”, ricordano gli organizzatori.
“Aleardo Paolucci. 1927-2013. Tra Pienza, Siena e Roma, sulle tracce di Pio II” raccoglie 54 opere e grafiche di Paolucci “che descrivono la vita di Enea Silvio Piccolomini, nato nel piccolo centro rurale di Corsignano e asceso al soglio papale il 14 agosto 1458, come Pio II. Si aggiungono i sette bozzetti proposti dall’autore per il Palio di Siena, compresi i tre prescelti per la carriera del 2 luglio in ben tre occasioni: nel 1952, nel 1953 e nel 1963”, si spiega ancora.
La mostra di Pienza ha come titolari, oltre a Enki Produzioni, il Comune e la Pro Loco.