Sette acque di balneazione classificate “buone” e ben 265 “eccellenti”. Per l’Arpa Toscana sono più di 592 (99,3%) i chilometri di costa collocati nella classe più elevata fra tutti quelli classificati (così come tutte le acque lacustri balneabili). Con i suoi controlli l’agenzia regionale che si occupa della protezione dell’ambiente ha dimostrato che, per la qualità delle proprie acque di balneazione, la Toscana ha uno dei dati dati migliori in Italia.
A causa del lockdown i controlli quest’anno sono iniziati in ritardo, a metà maggio. Per la concomitanza di episodi di maltempo in alcune zone, dove in tali situazioni i corsi di acqua apportano alle acque marine un significativo carico microbico, sono stati registrati superamenti dei limiti di legge e conseguenti divieti di balneazione.
Le note dolenti sono costituite da Accademia Sud, nel comune di Livorno, che è peggiorata significativamente da “eccellente” a “sufficiente” e sempre nella stessa area urbana si trova l’unica area classificata “scarsa”, cioè Rio Felciaio, dove quest’anno non sarà possibile fare il bagno. Qui il link per poter vedere tutte le valutazioni fatte da Arpat
“Questi dati però non devono farci riposare sugli allori”, questo il commento dell’Arpat che prosegue “la qualità delle acque di balneazione costituisce un indicatore significativo del carico di acque non depurate che arrivano in mare dai corsi d’acqua”.
“Esistono ancora – conclude Arpat-, in alcune zone, aree non servite da fognature, allacci alle fognature mancanti, insufficiente funzionamento del sistema depurativo, ecc. che producono gli episodi di “inquinamento temporaneo”, determinando i “divieti temporanei di balneazione“; per evitarli è indispensabile realizzare azioni di risanamento di carattere strutturale“.