“Ci sono ancora troppe cose non dette”, è in sintesi il pensiero della giornalista e collaboratrice di Siena News Cecilia Marzotti quando parla del caso di Alessandra Vanni, la tassista uccisa in una notte d’agosto del 1997 dietro al cimitero di Castellina in Chianti. Un omicidio dove ancora non c’è un colpevole e neppure un movente, ma a quanto s’apprende dal giornale La Nazione, la Procura di Siena ha deciso di riaprire, “uomini che hanno deciso di dare tutto per trovare una risposta da dare ai familiare di Alessandra – commenta Marzotti- . Nonostante sia passato tanto tempo, più di venti anni, una nuova rilettura delle carte può cambiare tutto”.