Un attimo, un nuovo atroce delitto in una zona di Siena che guarda diritta verso sud e la mente torna indietro nel tempo e “scopre” che proprio là tanti anni fa il dolore corse veloce tra i rovi che costeggiavano la ferrovia dove una giovane madre si nascose per giorni e lasciò che suo figlio appena nato e non voluto morisse tra le sua braccia e un appartamento di via Simone Martini dove abitava da sola una pensionata a cui toccò lo stesso destino di Annamaria Burrini. Viveva da sola anche lei, era anziana come la vittima di Largo Sassetta e aveva fatto entrare il suo carnefice ignara di ciò che lo stesso aveva in mente. Derubarla.
Episodi slegati, consumati in contesti diversi e con vittime differenti e tempi lontani tra loro. Unico denominatore i due quartieri confinanti e quindi ambienti dove tutti si conoscono. Una “ricchezza” il controllo sul sociale e proprio questa caratteristica oggi può portare gli investigatori insieme all’autopsia già disposta dal procuratore capo della Repubblica Nicola Marini a trovare chi ha uccisa strangolandola nella sua camera da letto Annamaria Burrini. Una ottantunenne conosciuta da tutti, capace con tenacia di badare ancora a se stessa eppure caduta nel tranello della fiducia di chi ieri sera era con lei in casa. Esattamente come per il delitto di via Simone Martini. Oltre a questo forse c’è qualcosa di più e su questo gli investigatori stanno lavorando. A tal proposito, la notizia arriva proprio mentre scriviamo, c’è un fermo. La misura sarebbe scattata dopo un lungo interrogatorio in questura.
Cecilia Marzotti
Katiuscia Vaselli