Come testimoni verranno ascoltati “gli agenti che hanno condotto le indagini, la Scientifica di Roma e Firenze, i vicini, i presenti nell’abitazione e numerosi testimoni relativi al quadro dei maltrattamenti”, le parole dell’avvocato Vincenzo Di Benedetto, che rappresenta con Michele Bellani i familiari della giovane nel processo che si è aperto stamani alla Corte d’Assise di Siena. Imputato Luis Fernando Porras Baloy, accusato di omicidio volontario pluriaggravato dal legame affettivo e dai presunti maltrattamenti. La ragazza fu uccisa da un colpo di fucile alla testa il 10 agosto 2024 in un’abitazione di via del Villino.
In aula, il collegio presieduto dal giudice Fabio Frangini ha rigettato la richiesta di rito abbreviato avanzata di nuovo dai legali dell’imputato. “Era già stato dichiarato inammissibile in fase di indagini preliminari; lo abbiamo riproposto per non precluderci opzioni future”, ha spiegato l’avvocato Alessandro Betti, difensore di Baloy insieme all’avvocato Jacopo Parodi. La Corte ha accolto le liste dei testimoni escludendo però la figlia minore della vittima. Su questo punto sono intervenute le legali che rappresentano la bambina: l’avvocata Francesca Martini, per la tutrice, e l’avvocata Irene Bartalucci, per la minore.
Martini ha ricordato che “la priorità assoluta è la protezione della bambina, che sta affrontando un percorso estremamente difficile”. Bartalucci ha aggiunto: “La piccola è seguita da scuola, psicologa e servizi sociali: la perdita della madre è un trauma profondo e nessun processo potrà colmare quel vuoto”. Bellandi ha aggiunto: “Sono state formalizzate le costituzioni di parte civile e affrontate alcune eccezioni tecniche sulle produzioni documentali della Procura. Ora attendiamo l’inizio vero e proprio del dibattimento”.