Siena

Donazioni di opere d’arte contemporanea: sì alla proposta per la risoluzione, il Comune pagherà diecimila euro

Per dire addio alle 478 opere ricevute nell’estate del 2019 il Comune dovrà sostenere almeno 10mila euro di spese legali. La cifra è il pegno da pagare per poter rescindere il contratto con la donante del patrimonio d’arte contemporanea, che doveva essere esposto al Santa Maria della Scala.

Stamani in commissione affari generali è arrivato l’ok alla proposta per deliberare la risoluzione dell’accordo. La conclusione consensuale dovrà essere poi approvata domattina in consiglio comunale.

“Abbiamo fatto un accantonamento di 30mila euro – spiega il presidente dell’organismo Orazio Peluso – . Dobbiamo considerare tutte le spese che ci sono state per la curatela. Poi va considerato il costo del trasporto delle opere a Siena e quello che ci sarà per riportarle alla donante, naturalmente integre. L’unica nota positiva è che il deposito al caveau del Monte dei Paschi è stato gratuito”.

Alle cifre menzionate vanno aggiunti i ventimila euro investiti per fare assicurare per cinque anni le opere, il cui valore stimato è di un milione e settecentomila euro.

L’operazione, nel suo complesso, dovrebbe venire a costare a palazzo pubblico più di cinquantamila euro. E una parte delle risorse sono state già investite. Il sì all’atto stamani durante la seduta è arrivato dai gruppi di maggioranza. Contrarie le opposizioni, con la sola astensione di Massimo Castagnini. A dare il dettaglio dei vari conti di palazzo pubblico  il segretario generale Giulio Nardi.

“Abbiamo espresso un parere contrario perché con questa risoluzione l’amministrazione ammette che tutta l’operazione è stata un errore. Ricordo che ci sono aspetti legali non del tutto chiariti che potrebbero fare lievitare i costi delle spese legali”, le parole del consigliere del Pd Giulia Mazzarelli.

“Rinunciamo anche al valore delle stesse opere – puntualizza il consigliere comunale dem Alessandro Masi – . E dobbiamo fare anche una riflessione politica. La città perde un’occasione. L’arte contemporanea è un aspetto culturale da salvaguardare, anche questa dimensione deve essere curata”.

Katiuscia Vaselli

Marco Crimi

 

 

 

 

 

 

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