Una potente esplosione cosmica proveniente dalla costellazione zodiacale della Vergine, è stata scoperta dall’Osservatorio Astronomico di Montarrenti (Siena) da Simone Leonini, Massimo Conti, Paolo Rosi e Luz Marina Tinjaca Ramirez.
Grazie al telescopio automatico dell’osservatorio gestito dall’Unione Astrofili Senesi, è stato possibile osservare per primi al mondo, uno degli eventi più violenti in natura: gli ultimi bagliori di una stella molto più massiccia del Sole giunta al suo ultimo stadio evolutivo.
La deflagrazione, che ha sprigionato un’enorme quantità di energia, è avvenuta quando sulla Terra stavano comparendo i primi antenati dei mammiferi, ed ha impiegato circa 330 milioni di anni per raggiungere il nostro Pianeta ed i sensibili dispositivi elettronici dell’osservatorio.
La sorgente esterna alla nostra Via Lattea, è ospite in uno dei bracci esterni della galassia di tipo spirale-barrato denominata NGC5618, prospetticamente molto vicina alla stella visibile anche ad occhio nudo phi virginis, che nel mese di febbraio si vede sorgere ad est nella seconda parte della notte.
Dopo che da Montarrenti è stata diramata l’allerta internazionale, la presenza dell’oggetto è stata confermata da un osservatore neozelandese grazie all’utilizzo di un telescopio remoto situato negli Stati Uniti. La caratterizzazione invece è avvenuta dalla Stazione Astronomica di Xinglong nei pressi di Pechino, dagli astronomi dell’Accademia delle Scienze Cinese, con l’ausilio del più grande telescopio ottico del paese, dal diametro di oltre 2 metri.
L’evento, classificato come supernova di tipo II-P, identifica una stella il cui nucleo collassa per l’esaurimento del proprio combustibile nucleare. L’onda d’urto della conseguente esplosione, spazza via gli strati più esterni della stella progenitrice nel cosmo, favorendo così la nascita di nuove galassie, stelle e pianeti: il magico ciclo della vita che si rinnova.
L’astro è stato ufficialmente designato SN2018rz dall’International Astronomical Union, attribuendo la paternità della scoperta agli astrofili senesi.
La nuova scoperta è la 20ma ad opera degli astrofili senesi e dà inizio nel migliore dei modi al decimo anno di attività del programma di ricerca di eventi transienti extragalattici dell’Osservatorio di Montarrenti: sicuramente di buon auspicio per il proseguo delle attività dei ricercatori senesi.
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