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Pactum, l’Università di Siena capofila nel progetto finanziato dall’Unione Europea

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Formare la futura classe dirigente in Tunisia per migliorare professionalità ed efficienza dell’apparato burocratico e la sua capacità di formulare e attuare politiche pubbliche innovative: è l’ambizioso obiettivo del progetto “PACTUM”, di cui è capofila l’Università di Siena, selezionato tra le 160 proposte vincenti sulle oltre 1000 presentate nell’ambito del bando KA2 – “Cooperation for innovation and the exchange of good practices – Capacity Building in Higher Education” – del programma Erasmus+ 2020.

Un progetto da oltre 990mila euro per creare un collegamento didattico post-laura nelle cinque migliori università tunisine come: Carthage, Kairouan, Sfax, Sousse e Tunis El Manar, per la costituzione di un programma innovativo e multidisciplinare nell’ambito delle scienze sociali e politiche.

“Il progetto – spiega il coordinatore, professor Luca Verzichelli, docente del dipartimento di Scienze sociali, politiche e cognitive – è un ulteriore passo nella costruzione di una diffusa strategia di cooperazione mediterranea che vede l’Ateneo senese impegnato da anni, con il progetto PRIMA, il network SDSN Mediterranean e con numerose iniziative di ricerca scientifica e civic engagement. Fornire un programma di studi multidisciplinare e di alta qualità nelle scienze sociali e politiche è un approccio innovativo per stabilire contatti e relazioni tra realtà accademiche e condividere nuove metodologie in questo campo”. “La Tunisia – prosegue Verzichelli – è un paese che ha risposto positivamente alla domanda di democrazia e pluralismo, ma che non conta ancora su un apparato burocratico efficiente, aspetto che impedisce sia la formulazione che l’attuazione delle riforme e rende complesso il tentativo di ammorbidire le disparità sociali e economiche tra un’area costiera relativamente ben sviluppata e le aree interne del paese, ancora in difficoltà. Due aspetti sembrano essere particolarmente critici: lo sviluppo della consapevolezza
nei confronti della questione e la necessità di personale preparato nella pubblica amministrazione che possa formulare e attuare le giuste politiche per risolvere il problema”.

Il progetto prevede anche l’organizzazione di summer school professionalizzanti, corsi intensivi dedicati ai dipendenti pubblici e altre attività satellitari, con l’obiettivo di sviluppare una strategiadifferenziata e poliedrica per interagire con una rappresentanza variegata della società civile tunisina.