“Siamo sicuri che i comuni contermini siano disponibili ad offrire collaborazione” sui migranti pakistani “ma ancora una volta il Comune di Siena fugge dal ruolo di capofila nella gestione dei processi. È finito il tempo del rimpallo e del disinteresse ora è davvero il momento di trovare una soluzione!”.
Lo affema il gruppo consiliare del Pd che sottolinea come l’amministrazione comunale “si rifiuti ormai da tre anni di trovare una soluzione per la sessantina di rifugiati costretti a dormire e vivere in condizioni precarie”. Nel dirsi spaventati da “commenti razzisti, pieni di odio e violenza da parte di molti nostri concittadini sui social” i dem evidenziano anche come “le scelte della Prefettura, messe in atto negli ultimi mesi non sembrano aver portato a soluzioni efficaci”. L’amministrazione di Siena sta “continuando ad ignorare il problema, girandosi dall’altra parte”, proseguono.
Sul caso intervengono anche Marco Falorni e Lorenza Bondi, consiglieri di FI-Udc-Nuovo Psi. “Comprensibile, umanamente, che i pakistani cerchino un ‘rifugio’, ma altrettanto legittimo e comprensibile lo stato di tensione che stanno vivendo contradaioli e residenti. Qui non si tratta di mettere gli uni contro gli altri. Si tratta di preservare una città, Siena, che ancora può essere considerata un’isola abbastanza felice e tale deve rimanere”, affermano.
Nel ricordare l’operato del Comune e puntualizzare su come palazzo pubblico “non può farsi carico oltremodo di un fenomeno del genere”, per cui “è necessario che la stessa riflessione sia affrontata anche in altri comuni della provincia”, i due concludono rilevando “la mancanza di visione anche su questo tema da parte di tutte le Amministrazioni di centro sinistra che si sono succedute nei decenni precedenti”.