Sono otto i migranti accolti dalle parrocchie di Santa Petronilla e della Magione, si tratta di qualcuno degli oltre 130 ragazzi pakistani che ormai da mesi stanno catalizzando l’opinione pubblica cittadina.
Era estate quando la nostra città si è trovata a dover far fronte all’arrivo di un numero consistente di migranti e richiedenti asilo, i quali si ritrovavano senza un tetto a sostare in aree pubbliche come il parcheggio della stazione e l’area verde (destinata ai giochi per i bambini) fuori Porta San Marco. Questa situazione, peraltro, aveva spinto a luglio il sindaco Luigi De Mossi a firmare un’ordinanza anti-bivacco, provvedimento che ha vietato alle persone di bivaccare e sdraiarsi su suolo pubblico, panchine e aree giochi riservate ai bambini negli spazi pubblici.
Non è bastata l’ordinanza anti-bivacco, anzi, le persone colpite dal provvedimento sono rimaste comunque senza un tetto, una contingenza che man mano che si va verso l’inverno si fa sempre più difficile da sostenere, tanto che queste persone si sono viste costrette a organizzare un sit-in di protesta a metà del mese di novembre.
Adesso, è la diocesi che prova a dare una risposta a questa emergenza. Non è la prima volta che le istituzioni della Chiesa si muovono per assistere questi ragazzi originari del Pakistan (vi avevamo già raccontato la storia di don Domenico Poeta). Il cardinale Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena, Colle di Val d’Elsa e Montalcino, ha infatti invitato le comunità di cui è responsabile ad accogliere i bisognosi, un invito che è stato quindi raccolto da padre Dino Arciero che ha accolto otto ragazzi provenienti dal Pakistan.
“Devo ringraziare intanto la comunità dei salesiani cooperatori per un aiuto indispensabile – spiega il prelato -. Abbiamo accolto questi ragazzi giovedì scorso, mettendo a loro disposizione otto letti nella casa canonica, controllando il loro stato di salute e offrendogli la prima colazione”. “L’appello ora – conclude – è alla comunità; questi ragazzi, tutti giovani e maschi, hanno bisogno di vestiti invernali e un po’ di cibo per la prima colazione. Devo dire che la risposta dei parrocchiani, fin qui è stata ottima sia in termini di offerte che di supporto materiale”.
Emanuele Giorgi