“Palazzo Pubblico e il Campo di Siena”, è questo il titolo del libro, edito dalla casa editrice Sillabe, presentato questa sera nella sala delle Lupe del Palazzo comunale. Un libro interamente prodotto da Opera Laboratori, con il patrocinio del Comune di Siena e curato da Gabriella Piccinni e Roberto Bartalini. “Uno sguardo sulla città”, così lo ha definito Stefano Di Bello, direttore artistico di Opera. Un progetto editoriale che si avvale dell’ausilio di due storici, come Gabriella Piccinni e Roberto Bartalini, e dei giovani studiosi dell’Università di Siena, che hanno voluto dare un nuovo risalto alla città di Siena, valorizzandola sia dal punto di vista storico, ma anche dal punto di vista artistico e architettonico.
“La memoria è racchiusa anche tra le mura di questa splendida città – spiega Di Bello -e i monumenti ci insegnano il valore. Una dimensione urbana, un senso della memoria culturale sulla città: abitiamo non solo il palazzo ma anche la città. Ubi amor ibi oculus: è uno sguardo unitario di attenzione, di unità, di vita, di luogo vissuto, di contesto organico che le sale sopra di noi. Una visione sulla città, sull’orientamento: questo libro è una lente verso una dimensione dallo sguardo allargato. Dobbiamo passare ad una dimensione vitale, reale alla dimensione di civitas”.
“Da senese questo libro vuole essere un mio dono alla città – dice Gabriella Piccinni -, Siena è la città in cui sono nata e dove tutt’ora continuo a vivere. Qua ho passato la mia infanzia, mi sono divertita giocando sulle lastre insieme ai miei amici. Questo libro sarà un viaggio tra le bellezze di palazzo publico, non solo, ma di dare una sguardo ampio a tutta la città, dado valore alla sua storia e la presenza delle opere artistiche, di rilevanza mondiale, che Siena ospita tr le sue mura”.
Il libro è davvero un viaggio dal tardo medioevo fino ai giorni nostri, il tutto per scoprire le bellezze di Siena, e l’affascinante storia, artistica e architettonica del palazzo pubblico. Palazzo che si faccia nella “piazza del popolo”, come l’ha definita il professor Maurizio Bettini: “Dove venivano prese le decisioni con la partecipazione di tutto il popolo, in maniera democratica. Perchè proprio Siena, nei suoi anni gloriosi, più di tutte le città, è stata baluardo della democrazia”, conclude Bettini.
“Abbiamo voluto dare un risalto a un palazzo importantissimo per la città di Siena, questo è stato il nostro contributo – commenta Roberto Bartalini -. D’altronde proprio al suo interno si cela l’identità storica della città e dei senesi. Ed è bellissimo come questa identità si ritrova ancora oggi, come prima, anche tra i giovanissimi: questa è la bellezza di Siena”.
Niccolò Bacarelli
Emanuele Giorgi
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