“Un’università che dovrebbe essere un’istituzione capace di lavorare davvero per la libertà, per creare spazi di democrazia e accoglienza, ha permesso a questa gente, a questi fascisti, di fare propaganda all’interno degli spazi del Rettorato, davanti a tutti”.
Forti accuse nei confronti di un ateneo di una studentessa del Comitato per la Palestina di Siena, intervenuta oggi pomeriggio al presidio in piazza Salimbeni a sostegno della Freedom Flotilla. Secondo la CGIL di Siena, erano circa 200 i partecipanti.
La studentessa è tornata sulla contestazione di ieri al ministro dell’Università Anna Maria Bernini, accusando l’Università di aver offerto una vetrina politica a pochi giorni dalle elezioni regionali: “Dato che questo fine settimana ci saranno le elezioni non soltanto in Toscana ma anche in altre regioni, hanno dato la possibilità di fare quella che, di fatto, è stata una piccola passerella elettorale”.
Poi ha rivendicato il ruolo determinante dell’università e dei movimenti studenteschi nell’attivazione del corridoio umanitario per gli studenti palestinesi: “È vero che è stato aperto dalla Farnesina con l’aiuto del Ministero dell’Università, ma se le università non si fossero attivate per prime, insieme ai movimenti nati dal basso che hanno fatto pressione sui nostri atenei, tutto questo non sarebbe successo. La vittoria è arrivata dopo due anni di lavoro, non certo per merito della campagna elettorale: quella è stata solo una passerella politica in un momento caldo, a ridosso del voto”.
Tra gli interventi in piazza anche quello di Alice D’Ercole, segretaria della CGIL di Siena: “Ancora una volta abbiamo assistito a una rottura del diritto internazionale. Quando salta il diritto internazionale, saltano anche gli equilibri di pace mondiali. Siamo qui oggi per ribadire ciò che abbiamo già detto la settimana scorsa: noi siamo dalla parte della terra, dei civili, e non li abbandoneremo. Dalle testimonianze di chi è rientrato in Italia emergono fatti raccapriccianti: umiliazioni, derisioni, pestaggi. Alcuni sono stati chiusi in stanze piene di cimici. Non è questo il trattamento umano promesso dal ministro Tajani”.
D’Ercole ha ricordato anche la presenza tra gli arrestati di Riccardo Corradini, medico trentino ed ex studente dell’Università, imbarcato sulla nave Conscience: “Chi commette reati non sono i passeggeri delle navi, ma il governo di Israele, che continua a violare i diritti umani e il diritto alla vita. Noi abbiamo scelto da che parte stare: dalla parte dell’umanità e del diritto alla vita. Altri stanno compiendo crimini e hanno scelto la parte sbagliata della storia. La storia — ne sono certa — chiederà conto di queste atrocità”.
Marco Crimi