Mandiamo pure in archivio il surreale Palio del 2 Luglio 2022 ma non dimentichiamo le sofferenze patite, le delusioni, lo sconcerto, la rabbia e la preoccupazione per il futuro, che ci ha lasciato.
Rimarcare gli errori vuol dire solo operare per il bene della Festa e chi dice il contrario è in malafede.
Stavolta ne sono stati commessi troppi, se è vero – come è vero – che di fatto hanno corso solo cinque Contrade (se non quattro) per colpe di cui bene sono individuabili le responsabilità. Sindaco, Capitani delle Contrade che correvano, quei contradaioli/cavallai che sentono più il richiamo della tasca che quello del cuore, fantini, mossiere. I meno responsabili sono di certo i 17 popoli che hanno subìto scelte incomprensibili; dopo la prima protesta sui social – di certo non utile per il nostro futuro – è giusto dar corso al dibattito nelle apposite assemblee contradaiole dove la…”voce del nemico” non è ad ascoltare dietro le porte. E a proposito di nemico non vorremmo che certe esclusioni dalla corsa siano state causate dalle più che prevedibili reazioni degli animalisti ad eventuali incidenti: insomma, si tolgano i cavalli che potrebbero con più facilità farsi male e così si limitano i rischi! Già, ma ad un prezzo troppo alto sia in termini di immagine (mai come questa volta usciamo da Piazza con le ossa rotte!) sia per la rabbia dei quattro popoli esclusi dopo quasi tre anni di assenza dal tufo. Non abbiamo le schede dei veterinari e quindi la nostra è solo una ipotesi; che comunque può servire almeno come monito per il futuro.
E’ difficile, dato il breve tempo, applicare correttivi per evitare il ripetersi, ad Agosto, anche di solo uno degli errori commessi. Ma almeno il fattibile facciamolo: i cavalli in salute che sono iscritti all’albo debbono seguire tutto l’iter; i Capitani ci auguriamo che abbiano capito che otto esordienti sono una follia e che le liste dei cavalli da scegliere debbono essere predisposte dagli esperti di Contrada e non da altri; i fantini devono correre con e per il giubbetto delle Contrade di Siena dimenticando esperienze e vendette maturate in altri contesti. Il Regolamento e le tradizioni debbono essere meglio applicati perché, ad esempio se il cavallo di rincorsa non accenna la partenza o viene escluso dalla giostra, non si prende l’ultima Contrada tra i canapi spostandola fuori dal verrocchino: è una violenza non ammessa. Non dall’art.65 citato da alcuni in maniera sbagliata, ma dalla logica e dalla prassi. In tali casi, su suggerimento dei Deputati della Festa e del Sindaco, il Mossiere espone la bandiera verde: tutti all’Entrone e si torna sul tufo cambiando la busta. Nell’agosto 1987, verificato che il Drago, di rincorsa, (“Falchino” su “Martino”) si rifiutava di entrare, il cavallo fu accompagnato da un vigile urbano dentro i canapi: mossa annullata e cambio della busta. In sostanza se c’è impedimento al “via” per colpa della rincorsa non si prende a caso una Contrada dandole questo compito: c’è una sola alternativa e cioè l’utilizzo della busta numero due. E che una gioiosa carriera di Agosto attenui la cocente delusione di Luglio.
Senio Sensi