Domani 29 maggio, l’estrazione delle contrade per il Palio di luglio. Alle 19, le chiarine si affacceranno dal Palazzo Pubblico e la sorte farà le sue scelte.
L’ultima domenica di maggio arriva a mettere la parola fine al lungo inverno e all’attesa dei contradaioli. Domani, alle 19, occhi puntati alle trifore per sapere quali saranno le contrade baciate dalla sorte che correranno il Palio di Provenzano. Il giorno dell’estrazione di maggio è da sempre visto come l’inizio della stagione paliesca, quel momento in cui nell’aria inizia a viaggiare la prima tensione e l’atmosfera diventa surreale non appena le chiarine si affacciano alla trifora. In più, per gli addetti ai lavori, l’esito di domani farà partire i primi passi di quel famoso “valzer” di cui tutti amiamo parlare ma, ammettiamolo, nessuno ci capisce niente. Insomma, da domani si inizia a fare sul serio e scopriremo quali saranno le contrade che raggiungeranno al canape Bruco, Lupa, Drago, Giraffa, Chiocciola, Aquila ed Istrice.
Ad affidarsi alla sorte sono i popoli di Civetta, Leocorno, Nicchio, Oca, Pantera, Selva, Tartuca e Torre, ma la speranza anima anche i cuori di Onda e Valdimontone, i quali aspettano di vedere la loro bandiera sventolare al piano superiore del Palazzo Pubblico, segno che le loro squalifiche, ricevute dopo i fatti dello scorso anno (ormai fin troppo noti), sono state dimezzate, per il popolo dei Servi, o del tutto scontate, per quanto riguarda la contrada dell’Onda.
Ci sono popoli abituati ad esultare sotto alle trifore, mentre altri non vedono i loro colori affacciarsi dal Palazzo Pubblico (per l’estrazione di luglio) da ben 15 anni, come nel caso della Civetta. L’ultima estrazione per la carriera di Provenzano della contrada del Castellare risale infatti al 2001.
Dal 2000 ad oggi, la contrada ad aver preso sotto braccio la fortuna più volte è il Leocorno con 10 affacci alla trifora, seguito a ruota da Pantera, Selva, Tartuca e Torre con 8, il Nicchio con 6 e chiudono la Civetta e l’Oca con solo 4 estrazioni.
Non resta che attendere, quindi, affidandoci alle esperte mani della sorte.
Arianna Falchi