In principio fu il giornale, ma il Palio, perché facesse notizia, doveva mettercene di tempo. Chi scorra i giornali dalla fine dell’ Ottocento fino alla seconda metà del secolo scorso, del Palio troverà notizia in una brevina del giorno dopo che racconta chi ha vinto. Tutt’al più si aggiungeva qualche riga se il Palio era stato movimentato e, soprattutto, se vi aveva assistito qualche gran personaggio o, meglio ancora, un membro di casa reale. Per il resto non aspettatevi inchieste e strologate varie che partono da mesi e mesi prima (come si fa oggi) per sapere se quel cavallo lo porteranno o dove andrà quel fantino (che tanto va dove gli pare).
Cambia qualcosa con gli anni Cinquanta-Sessanta del Novecento quando al Palio, i giornali senesi, cominciano a dare sempre più spazio e sempre più immagini.
E da allora è la rottura di ogni diga: speciali, inserti, magazine e chi più ne ha più ne metta.
Perché il Palio stampato sarà anche obsoleto, ma continua ad affascinare perché quelle pagine resteranno, gelosamente conservate, negli anni e, di quando in quando, ri-sfogliate. Con nostalgia e tenerezza.
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