“I confini tra contrade sono un argomento molto delicato e non entro nel merito delle questioni specifiche tra singole Contrade ed è per questo ho deciso di mettere il Magistrato delle Contrade all’attenzione di questi fatti”. Così interviene il sindaco Luigi de Mossi sulla questione del confini tra Chiocciola e Tartuca. Una diatriba che che ha come oggetto un tratto di strada di Via Tommaso Pendola, una cinquantina di metri che viene rivendicata da entrambe i rioni.
Una vicenda che aveva avuto anche un risvolto giudiziario conclusosi recentemente, con una sentenza firmata dal giudice Silvia Reitano. Il tribunale civile a gennaio si era pronunciato rigettando la domanda avanzata dalla contrada della Chiocciola nei confronti della contrada della Tartuca e riconoscendo la legittimità del confine attuale.
La disputa però non si è ancora chiusa perché la Chiocciola vuole ricorrere in appello e sull’argomento il sindaco di Siena avrebbe caldeggiato un intervento del Magistrato delle Contrade. Si potrebbe però creare un precedente perché questa è una querelle che nel prossimo futuro potrebbe coinvolgere qualunque delle 17 consorelle su qualsiasi strada o vicolo o piazza. “La questione dei confini ha un valore normativo che dovrebbe essere reso un po’ più puntuale visto che è precedente all’Italia unitaria – spiega il primo cittadino-. Mi sono permesso di chiedere al Magistrato una sua valutazione su questi fatti”.
Luigi de Mossi è poi tornato sul difficile rapporto che, da qualche giorno, intercorre tra l’ amministrazione comunale ed il Consorzio di Tutela del Palio. Ieri in una nota stampa l’ente ha rotto il silenzio ed ha rivendicato le azioni messe in campo per proteggere la Festa: “Il Consorzio è una cooperativa i cui soci sono le 17 contrade rappresentate dai rispettivi Priori, con l’obbiettivo di tutelare i simboli e le insegne delle consorelle e tutto ciò che identifica l’iconografia paliesca- si legge nel documento -. In questo campo l’attività del Consorzio ha impedito che i simboli delle contrade venissero utilizzati senza un preventivo vaglio che ne validasse l’opportunità […] Nell’ultimo triennio si sono registrati oltre trenta casi di utilizzo improprio di stemmi e colori delle contrade, risolti con lettere di diffida o semplicemente con la rimozione da contesti web a mezzo di sollecito telefonico; in passato fruttuose azioni legali sono state rivolte anche ad importanti marchi commerciali di carattere nazionale ed internazionale” .
Dalla difesa dei simboli la lettera ha spostato la propria chiave di lettura sulla relazione esistente con la Rai per quanto riguarda i diritti televisivi, per il triennio che va dal 2018 fino al 2020 questi sono stati ceduti alla società del servizio pubblico televisivo per 60mila euro e, come spiega il comunicato, i ricavi vengono: ” impegnati esclusivamente ed obbligatoriamente a favore del mondo contradaiolo, ad esempio per l’acquisto di beni economali concessi alle contrade, per parte della spesa relativa ai soprallassi impiegati nel corteo storico, per l’acquisto della biga da utilizzarsi in caso di emergenza”.
Ieri c’è stato un colloquio fra il sindaco e i membri del Consorzio mentre per stasera è fissata la giunta che dovrebbe decidere sulla permanenza del Municipio all’interno del Consorzio.
“Per quel che riguarda il Comune sicuramente è necessario attualizzare le vicende legate al rapporto con i media- questo il parere di Luigi De Mossi-. La tutela del Palio non deve essere ‘di merchandising’ ma deve essere culturale. Nonostante la loro autorevolezza però le persone che fanno parte di questo consesso magari non hanno un competenza specifica in termini di comunicazione ed in tema di rapporti istituzionali con la stampa”.
Marco Crimi