“Il progetto sul Palio di Siena proseguirà con una nuova fase rivolta alla salvaguardia della Festa e del mondo contradaiolo. Ovviamente, questa seconda fase sarà sviluppata in tutto e per tutto in collaborazione con i rappresentati delle contrade e tutte le istituzioni coinvolte, aumentando significativamente l’approccio partecipativo””.
È Nicoletta Fabio che torna a parlare dell’argomento e lo fa rispondendo ad un’interrogazione di Gabriella Piccinni. Il consigliere dem ha chiesto tra l’altro “la posizione dell’amministrazione in merito alle dimissioni” di Mugnaini, Balestracci e Savelli, ormai ex-membri del comitato scientifico del progetto ministeriale, e “l’andamento complessivo del progetto stesso” e se il sindaco “ritenga che il Palio di Siena debba uscire dall’elenco delle manifestazioni di rievocazione storica della Regione Toscana”.
Fabio si è incontrata con i tre professori qualche giorno fa per conoscere il motivo delle loro dimissioni. La loro decisione, ha fatto sapere il primo cittadino, sono maturate a marzo 2023, dopo che era stato ultimato il report della prima fase delle ricerche di Katia Ballachino. A luglio c’è stato quindi l’addio al progetto nel momento in cui lo stesso report è stato verbalizzato.
“Quello che è emerso da questo incontro è certamente l’approccio costruttivo con il quale da subito i tre storici si sono voluti avvicinare al progetto. L’allungarsi dei tempi, il covid e una serie di altri impedimenti e criticità hanno certamente influito nell’esito e nelle interazioni personali riguardanti il progetto stesso”, ha detto Fabio. “Tra l’altro – ha sottolineato – i contributi forniti dal comitato scientifico sono stati acquisiti agli atti dal Ministero e integrati all’interno del report dalla professoressa Katia Bellacchino, docente di antropologia culturale dell’Università di Salerno. Così come le proposte avanzate in autonomia da ogni Contrada riguardo a precisi oggetti da sottoporre a tutela. Su questi elementi sarà appunto esercitata una tutela volta non a una loro musealizzazione, ma piuttosto a preservarne e garantirne usi e significati, valorizzando il loro legame con il mondo del Palio”.
Sul fronte dell’avviso regionale il primo cittadino ha detto che non avrebbe mai voluto partecipare al bando, ma l’uscita “non è una cosa urgente” nonostante i fondi “irrisori e mortificanti” erogati da Firenze. “Non dobbiamo fare clamore – ha continuato il sindaco -. Un’uscita spocchiosa ci farebbe puntare i fari addosso e non c’è bisogno”.
Parzialmente soddisfatta Piccinni per la risposta del sindaco anche se il consigliere ha giudicato positivamente “l’approccio partecipativo” per il progetto del Mibact visto che, ha aggiunto, “il nemico del Palio è l’abbandono di un dibattito critico”. Per Piccinni serve però “una presa di posizione più incisiva”.
MC
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