Il primo esempio di promozione turistica senese coincide con uno straordinario del XIX secolo. Il 21 ottobre 1849 si corre infatti un Palio “non ordinario” dedicato all’inaugurazione del primo tronco della Ferrovia Centrale Toscana, quella da Siena ad Empoli, alla presenza di Sua Altezza il Granduca Leopoldo II. C’è molta attenzione verso questo nuovo modo di arrivare a Siena, una attenzione che va oltre i confini della penisola. Inoltre si guarda alla nostra città in tutte le corti europee perché questo è il primo viaggio del Sovrano dopo gli sconvolgimenti politici dei mesi precedenti, prima visita ufficiale dopo il suo ritorno a Firenze. Il 13 ottobre arrivano a Porta Camollia gli Augusti Sovrani: tutta la città è addobbata e non mancano i primi turisti che non aspettano altro che tornare poi a Firenze attraverso la strada ferrata. E’ quindi, se vogliamo, il nostro ideale primo “straordinario più straordinario”: basta leggere il Comucci per scoprire altri particolari di questa lunga visita reale. Il Palio lo vince l’Oca con il grande fantino Gobbo Saragiolo, ma quello che vogliamo sottolineare è il fatto che, ironia della sorte, vincono i tre colori simili alla nascente bandiera italiana, simbolo dei rivoluzionari. Leopoldo decise all’istante che il rosso della bandiera del rione di Fontebranda fosse sostituito con il più inoffensivo rosa. Così fu mantenuto esattamente per un decennio. Questo non placò la voglia di libertà da parte dei senesi, che già sapevano guardare ben oltre le proprie mura. Uno straordinario molto politico ma che, con la ferrovia appena inaugurata, doveva far dire grazie ai senesi proprio a Leopoldo II, non certo amato ma che aveva finanziato un’opera destinata a essere il volano della crescita turistica di Siena. Sicuramente il suo viaggio di ritorno a Firenze fu poco più lungo di quello che possiamo fare oggi nella stessa linea ferroviaria.
Massimo Biliorsi