Siena

Palio: in Provenzano l’estrazione delle bandiere fatta dai piccoli delle Contrade.

Qualcuno è eccitato e non vede l’ora di prendere il suo barbero, o quanto meno di non tirare fuori quello della rivale. Altri magari sono un po’ più timidi e si nascondoni davanti dalle fotocamere e dagli sguardi degli altri bambini.Oggi pomeriggio, in Provenzano, sono iniziati ufficialmente i festeggiamenti in onore della Madonna, venerata sotto il titolo della visitazione di Maria a Elisabetta, e che troveranno il proprio culmine nella sera del 2 luglio con il Palio.

Quest’anno la prima estratta, alla destra dell’immagine sacra della Madonna di Provenzano , è stata la Pantera pescata proprio da un cittino della rivale, la contrada dell’Aquila, l’ultimo ad essere estratto è stato l’Istrice che finirà alla sinistra della Vergine. Per chi crede nella cabala, vedere i bambini dell 17 contrade estrarre le bandiere esposte nella Basilica rappresenta già un segno mandato dalla sorte. Ma a tranquillizzare i piccini c’ha pensato Don Enrico Grassini. “Questa non è una questione di fortuna – ha detto ai piccoli – E tutto dettato dal caso, quello che è importante è che la festa della Madonna comincia con voi, i fiori più belli di Siena. Indipendentemente dai colori dei vostri fazzoletti, qui siamo tutti come Siena. Siena significa l’amore delle persone verso la Madonna di Provenzano a Luglio e a quella del Voto ad Agosto”.

Ma Don Enrico non si è fermato qui e ha raccontato anche la storia della Madonna di Provenzano chiusa nella sua nicchia, ornata dagli ori ma ancora ‘ ferita’, come tutta la città, dal gesto di quel soldato spagnolo che, ormai 460 anni fa, gli sparò frantumandole il volte. “Volto di una Siena che subisce una cattiveria delle persone – afferma Don Enrico -. Un volto sofferente che non sorride come quello dei grandi , e allora io dico a voi piccoli di cambiarci a tutti noi con il vostro sorriso e dandoci una grande lezione”.

Alla fine, l’atto più emozionante: a pieni polmoni tutti i piccoli delle 17 contrade intonano il Te Deum. Un suono forte, da brividi che si innalza e rieccheggia in tutta la Basilica.

Marco Crimi

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