Il capitando dell’Oca sa di aver portato in contrada una vittoria strepitosa nonostante sulla carta la sua contrada non fosse certo tra le favorite:” Mississipi era un esordiente ma in quelle poche occasioni che abbiamo avuto per provare abbiamo notato subito che aveva delle ottime qualità – spiega Bartali – Questi sono i Palii che più ci piacciono, senza troppe esposizioni”.
Un fantino, Tittia, che ha fatto una corsa magistrale con un primo San Martino da fenomeni. Era certo di lui?
“Dal primo momento. Giovanni è un grande uomo. E’ un professionista che ha saputo leggere il Palio. La stalla poi ha fatto un lavoro i cui risultati sono stati sotto gli occhi di tutti”.
Affezionati a Provenzano?
“Sì in effetti sembriamo abbonati alle vittorie di luglio, ma va benissimo così”.
Non può certo mancare una dedica…
“La prima è sicuramente per mio padre Enzo. Poi per Foffo e Giulio Ganfini che ci ha lasciati proprio il giorno della nostra festa titolare. Una bella dedica la dobbiamo anche a tutti noi. Ai miei ragazzi che in questi tre anni mi hanno supportato ma anche sopportato e vi assicuro non è cosa facile. Insieme siamo riusciti a realizzare tutto questo”.
El.Ca.
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