Dopo quasi tre anni di attesa la presentazione del Drappellone del Palio di Siena è stata accolta dalla cittadinanza con un tripudio di applausi.
Infatti, è stata subito apprezzata l’opera della pittrice inglese Emma Sergeant che è un elegante lavoro figurativo, in cui l’abile tratteggio a gauche, esalta la rappresentazione dando vita a quel connubio tra sacro e profano che il Palio di Siena è in grado di creare.
Di grande impatto visivo la testa di un cavallo che domina tutta la parte centrale. Il vero e unico protagonista della Festa senese. Sprigiona bellezza. Forza. In alto, sulla destra, la riproposizione di un momento della corsa. Come in un fotogramma: due contrade sull’anello di tufo con sullo sfondo il Palazzo comunale. Dalla parte opposta il volto della Vergine nel quale ritrovare i lineamenti dell’artista inglese. Nella Madonna dipinta dalla Sergeant si può così vedere la santissima madre di Gesù e la donna della nostra contemporaneità. Un’iconografia mariana che attinge e trova ispirazione dalla realtà. Un armonico quanto intenso valzer di segni: talvolta più intensi e profondi, creati da una mano decisa, a volte più sfumati, quasi soffiati, che la avvolgono in una dimensione spirituale.
La Sergeant ha avuto modo di conoscere Siena, ben rappresentata, infatti, sul drappo anche con i tre grandi stemmi dei Terzi, l’antica suddivisione della città, come a rimarcare il forte senso di appartenenza dei suoi cittadini. Il cencio ha ricordato anche il 75esimo anniversario del Amici del Palio e troviamo raffigurato lo stemma del Comitato, anche se c’è un errore nella rappresentazione, nel numero delle punte di due delle tre stelle
“Questo Palio è stato molto sofferto. Ognuno è ciascuno di voi sa esattamente di cosa stiamo parlando: di un tempo sospeso, inevitabilmente lungo e che nessuno, ma si sarebbe aspettato”, è l’incipit dell’intervento del sindaco di Siena Luigi de Mossi che ricorda i due anni vissuti a Siena senza Palio a causa della pandemia. “Ma come sempre – aggiunge De Mossi – ci ha soccorso la nostra comunità, fatta di donne, uomini e ragazzi. Una comunità capace di reagire a qualunque beffa del destino”. Quanto al Palio De Mossi osserva come “il volto della Madonna non è angelico ma è di chi ha vissuto”. Il momento più emozionante della riflessione del sindaco è stato quando sono stati ricordati “coloro che dormono nella collina” a causa del covid “che sono qui con noi”.
L’opera è stata presentata dal docente dell’Università di Siena Duccio Balestracci: “Un intellettuale non può accontentarsi di conoscere una cultura sola, ma, le culture con le quali viene in contatto, può legittimamente scegliere se mescidarle e rifonderle in una cultura nuova tutta sua in cui nessuno perde niente, ma tutti entrano in empatia con l’alterità – dice Balestracci -. Emma Sergeant fa esattamente questo”.
“L’emozione che ho provato per aver dipinto questo Palio di questa importanza? È difficile da spiegare. Per me è una sensazione privata. Posso dire che ho fatto del mio meglio”. Così l’autrice del drappellone del Palio di luglio, a margine della presentazione del Cencio
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