La mobilitazione dei lavoratori PAM–Panorama arriva in strada: sabato 29 novembre, alle 9.30, la Filcams CGIL Siena sarà davanti al centro commerciale Porta Siena per un presidio di protesta, seguito da un flash mob, contro i licenziamenti e i provvedimenti disciplinari adottati dall’azienda nelle ultime settimane.
Al centro della vertenza c’è soprattutto il caso di Fabio Giomi, dipendente del punto vendita di Siena, licenziato dopo essere stato sottoposto al “test del carrello”. Secondo quanto denunciato dai sindacati, l’uomo sarebbe stato accusato di non aver rilevato alcune presunte irregolarità in un carrello preparato da figure aziendali incaricate del controllo. Una procedura mai concordata con le organizzazioni sindacali e ritenuta inadeguata a motivare un licenziamento disciplinare. Il lavoratore, molto conosciuto dai colleghi e con anni di servizio alle spalle, ha ricevuto immediata solidarietà da parte della Filcams e di altri sindacati del territorio.
Il caso senese si inserisce in una serie più ampia di episodi simili avvenuti in Toscana e nel resto di Italia: la chiusura improvvisa del punto vendita de I Gigli, licenziamenti a Livorno e almeno una decina di casi a Roma, dove sarebbero state registrate pratiche paradossali come prodotti nascosti deliberatamente, etichette invertite e contestazioni mai documentate ai dipendenti.
Per la Filcams CGIL, tutto ciò sta generando “un clima insostenibile”, in cui gli addetti alla vendita vengono trattati come sorvegliati speciali e la pressione psicologica cresce di giorno in giorno. Al centro della protesta c’è la richiesta di fermare immediatamente l’utilizzo del “test del carrello” a fini disciplinari, reintegrare i lavoratori colpiti dai provvedimenti e aprire un confronto serio con l’azienda a tutela della dignità delle persone e del rispetto delle norme.
“Un grido contro le ingiustizie. Le scelte scellerate di PAM sono un attacco alla dignità di lavoratrici, lavoratori e allo Statuto dei lavoratori”, si legge nel volantino diffuso per il presidio.