Si chiama PANGEA ed è l’acronimo di “PANdemic GEnder violence participatory Assessment”. Si tratta di un progetto di ricerca sulla violenza di genere nato in Toscana durante la pandemia da Covid-19, secondo il punto di vista di operatori anti-violenza, portatori di interesse e vittime. Su questo tema, all’Azienda ospedaliero-universitaria Senese, lunedì 25 settembre dalle ore 9, nell’aula magna del Centro didattico, si svolge il congresso finale del progetto di Regione Toscana, Università di Siena, Aou Senese e Azienda Usl Toscana sudest e che vede coinvolte istituzioni e autorità. Responsabili scientifici sono: per l’Università di Siena, la professoressa Anna Coluccia, criminologa e ordinaria all’interno del Dipartimento Scienze mediche, chirurgiche e neuroscienze; per l’Ausl Tse, la dottoressa Vittoria Doretti, direttrice dell’Area dipartimentale Promozione ed etica alla salute; e per l’Aou Senese, il dottor Giovanni Bova, direttore del Pronto Soccorso.
Varie le fasi dell’incontro: dopo i saluti e la presentazione dei risultati, con l’esposizione di tutti i dati raccolti all’interno del progetto PANGEA, tra interviste di profondità, focus group e indagini, sono previste testimonianze dei vari settori coinvolti, con un tavolo di discussione di esponenti sanitari, sociali e giuridici della rete anti-violenza toscana. Questa fase è arricchita dall’esposizione di testimonianze dirette, presentazione di proposte e dal dibattito con gli esperti presenti. Nel pomeriggio, dalle 14.30 alle 16 circa, si tiene un convegno scientifico sule tematiche della violenza di genere nel quale sono previsti gli interventi accademici degli psicologi/psicoterapeuti Erica Pugliese, Conny Leporatti e Rossana Bisciglia che analizzeranno rispettivamente i lati della violenza rispettivamente dal punto di vista delle donne, dei minori e della presa in carico di chi commette violenza. L’evento sarà moderato da Alessandra Masti, ricercatrice dell’Università di Sien