I pannelli fotovoltaici potranno approdare nello stadio Artemio Franchi. A stabilirlo è stata l’amministrazione comunale che ha allargato il perimetro di installazione delle fonti di energia rinnovabile per il territorio comunale all’interno della variante normativa al piano operativo, votata in consiglio comunale.
Ben oltre sessanta sono state le controdeduzioni arrivate a palazzo pubblico. La zona dello stadio è stata individuata come ““energivora”, con bisogno di fonti alternative in quanto impiantistica sportiva di primaria importanza”, spiegano dal Comune.
Per l’area del centro storico l’installazione dei pannelli non si può conciliare con la tutela del grande patrimonio artistico e culturale. L’utilizzo dei pannelli sarà comunque subordinato sempre alla concessione paesaggistica da parte della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio
“Alcune osservazioni sono state ritenute “non pertinenti”, perché contestualizzabili nel prossimo Piano strutturale, per cui si è trattato di atti rimandati all’approvazione dello stesso piano. Altre hanno richiesto la modifica degli interventi realizzabili in un singolo edificio, considerando il valore storico dello stesso e allegando relativa documentazione di ricostruzione storica. Altre osservazioni sono state dichiarate “non accoglibili” poiché necessitavano di una trasformazione grafica dell’intervento”, fanno sapere dal Comune.
“In alcuni casi – proseguono – non è stata consentita la trasformazione dei manufatti in territorio agricolo a destinazione residenziale modifica dei manufatti: per il momento è stato ritenuto sufficiente l’allargamento di tale trasformazione nei così detti “Filamenti del territorio aperto” e quindi lasciare il territorio diffuso ad un’analisi più approfondita da effettuare anch’essa nel Piano strutturale. I filamenti sono le zone che non sono aperta campagna, ma in prossimità del territorio urbanizzato”.
Tutti gli atti relativi alla variante sono pubblicati nell’apposita sezione del sito del Comune di Siena (www.comune.siena.it).L’amministrazione dovrà provvedere all’invio alla Regione Toscana e alla Soprintendenza della delibera di adozione, al fine dell’indizione della conferenza paesaggistica.
A seguito delle risultanze della stessa conferenza, gli atti torneranno in consiglio comunale.